Dopo un furto, 4 malviventi tentano la fuga ma vengono inseguiti e bloccati dai Carabinieri di Cittaducale

È accaduto tutto nella serata di ieri, 28 novembre 2019, quando la banda si era introdotta all’interno di un’abitazione di Arquata del Tronto, piccolo paese dell’ascolano, già martoriato dal sisma del 2016. Si tratta di B. A. classe 68, V. V. classe 74, C. G. classe 89, M. F. A classe 81.

Tale azione criminosa non è passata inosservata ad alcune persone in transito nei paraggi dell’abitazione che sono riuscite a memorizzare alcune cifre della targa del veicolo in fuga, una Nissan Juke di colore bianco (nella foto sotto), allertando, contestualmente, la centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Ascoli Piceno.

Gli operatori, intuita la via di fuga utilizzata dagli ignoti delinquenti, si sono messi immediatamente in contatto con i Carabinieri di Cittaducale che dirottavano sulla Salaria i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia che raccolta la descrizione dei quattro, individuavano poco dopo il veicolo in fuga.

N’è scaturito un lungo e pericoloso inseguimento durante il quale gli uomini dell’Arma hanno cercato di fermare il mezzo che ha terminato la propria corsa all’altezza della frazione di Canetra del Comune di Castel Sant’Angelo dove la banda è stata definitivamente bloccata e assicurata alla giustizia.

Uomini e veicolo, una Juke presa a noleggio, sono stati sottoposti a perquisizione che ha permesso di inchiodarli alle loro responsabilità; infatti, nel mezzo sono stati rinvenuti denaro e oggetti chiaramente provenienti dal colpo effettuato (la vittima infatti dichiarava che tra il bottino, oltre a varie banconote, vi era un gruzzolo in moneta tra i quali erano presenti anche vecchie monete da 500 lire).

I quattro siciliani “in trasferta”, tutti gravati da precedenti penali per reati contro il patrimonio, al termine dell’attività di Polizia Giudiziaria e delle formalità di rito avvenuta anche con l’assistenza di personale della Polizia di Stato della Questura di Rieti e della Stradale di Amatrice, intervenuti successivamente in ausilio, sono stati dichiarati in arresto e su disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Rieti, sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Rieti in attesa della prevista udienza innanzi al Tribunale ove dovranno rispondere del reato di furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale.