Giovanni Rossetto nacque il 9 gennaio 1934 a Grantorto, nella campagna padovana. Proveniva da una famiglia numerosa, dove imparò fin da subito i valori della solidarietà, del sacrificio e della collaborazione tra fratelli. Fin dai primi anni mostrò un interesse vivace per lo studio e una particolare sensibilità religiosa, unite a una profonda curiosità per le culture del mondo; in quegli stessi anni coltivò anche uno spirito critico e non conformista, pronto a mettere in discussione prassi che riteneva lontane dal Vangelo. Ascoltando i racconti dei missionari di ritorno dall’Africa, come racconta Frontiera, maturò il desiderio di partire un giorno per portare aiuto in terre lontane. Questa aspirazione lo spinse a scegliere la Compagnia di Maria, fondata da san Luigi Maria di Montfort.
Fece l’autostop, allora il modo più semplice per raggiungere Bergamo nel dopoguerra, ed entrò, giovanissimo, nella scuola apostolica della città, dove si distinse per l’eccellenza nello studio, l’inclinazione alla riflessione e la meditazione. Dopo questo primo percorso formativo si trasferì a Castiglione Torinese per il noviziato, che culminò con la professione dei primi voti religiosi l’8 settembre 1952. Proseguì quindi a Loreto gli studi di filosofia e teologia e fu ordinato sacerdote il 1° marzo 1958, iniziando un cammino lungo e fecondo dedicato all’insegnamento e alla ricerca.
Per approfondire le Scritture si trasferì a Roma, dove ottenne la licenza in teologia presso l’Angelicum e il diploma al Pontificio Istituto Biblico, confrontandosi con i maggiori studiosi del tempo. Dotato di straordinarie capacità linguistiche, arrivò a padroneggiare più di dieci lingue, tra cui latino, greco antico, ebraico biblico, francese, inglese, tedesco e spagnolo, e si confrontò con autori di frontiera, approfondendone il pensiero e presentando con franchezza interpretazioni bibliche allora considerate audaci.
Dal 1962 al 1965 insegnò esegesi biblica e greco a Roma, invitando gli studenti a «non avere paura delle domande difficili». Nel 1966 seguì un corso di esegesi a Litchfield (Connecticut), arricchendo ulteriormente la propria visione pastorale. Rientrato in Italia, riprese la docenza alla Gregoriana e al Biblico; nel 1978, spinto da inesauribile curiosità, conseguì la laurea in Lettere antiche alla Sapienza di Roma.
Dal 1979 visse nella Casa generalizia dei Monfortani; dal 1983 fu parroco di San Luigi Maria di Montfort, dove promosse incontri biblici aperti e momenti di preghiera inclusivi. Nel 1987 passò alla comunità di Via Cori, a Roma, restandovi fino al 2014. Grazie all’invito di Papa Paolo VI agli studiosi d’impegnarsi nella pastorale, si dedicò con particolare impegno alla parrocchia di Grotti di Cittaducale (Rieti) , coniugando rigore accademico e linguaggio accessibile. Organizzò incontri di alto livello e collaborò con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rieti per la formazione degli operatori pastorali.
Nel suo ministero incontrò numerose comunità di base: ebbe un legame speciale con la comunità di Sofia Cavalletti, pioniera della catechesi del Buon Pastore, con Mario Rossi, allora presidente della Gioventù dell’Azione Cattolica Italiana, con cui dialogò sul rinnovamento del laicato ed ebbe una amicizia con il cardinal Martini.
Oltre al servizio in Italia, guidò corsi estivi, ritiri spirituali ed esercizi in vari Paesi, tra cui Perù e Malawi, portando ovunque la sua esperienza di biblista e il suo spirito missionario. Negli ultimi anni, provato dalla malattia, si trasferì a Villa Montfort (Bergamo), dove visse con serenità e fede. Morì il 7 luglio 2015 ed è sepolto a Grantorto. Padre Giovanni Rossetto viene ricordato da tutti coloro che lo hanno conosciuto come un sacerdote colto, libero e anticonformista, animato da spirito critico e appassionato, profondamente innamorato della Sacra Scrittura e convinto che la fede autentica nasca dall’ascolto attento della Parola, dalla ricerca sincera della verità, dall’incontro con l’Altro e dal servizio verso gli ultimi.