Di Giovambattista (Noi Fara): “I lavori alla materna di Talocci iniziati con 10 mesi di ritardo”

“L’amministrazione Cuneo non perde occasione per rilasciare fondamentali notizie agli organi di stampa e questa volta fa sapere alla cittadinanza del ritrovamento di ben due cisterne in eternit dentro il vecchio edificio della materna di Talocci, struttura che è bene ricordarlo è oggetto di demolizione. In attesa di vedere il prossimo comunicato in cui si pubblicizzerà il corretto smaltimento dei sanitari del bagno in apposita discarica autorizzata, dobbiamo però, come ormai d’abitudine, sottolineare la disperazione dell’amministrazione.

Il fido assessore Corradini parla di “lavori che procedono spediti”, dichiarazione degna della peggiore narrazione dell’Istituto Luce, omettendo ovviamente di raccontare come realmente stanno le cose. Tutte le opere finanziate a Fara in Sabina con il Pnrr si trovano infatti in una situazione a dir poco disastrosa, con errori madornali e ritardi.

Parlando proprio della materna di Talocci, basta ricordare che il Comune nel bando aveva indicato l’inizio dei lavori il 30 giugno 2023. Dopo aver bucato la scadenza, dovevano rispettare necessariamente il termine massimo che il Ministero aveva fissato al 30 novembre, poi prorogato in via eccezionale al 31 dicembre del 2023. L’amministrazione Cuneo, però, è ormai famosa per non riuscire a rispettare nemmeno i più basilari impegni, così i lavori sono iniziati solo il 26 gennaio 2024. Peccato che il 5 febbraio 2024 l’Ingegnere responsabile della sicurezza dell’opera ha diffidato le imprese che stanno effettuando i lavori, impedendone l’accesso al cantiere poiché mancavano importanti documentazioni.

La speditezza di cui parla Corradini si può quindi riassumere con un ritardo accumulato, ad oggi, di quasi 10 mesi per l’inizio dei lavori rispetto alla tabella di marcia che loro stessi avevano indicato. I fondi sono stati assegnati dal Ministero ad Agosto del 2022 e all’amministrazione Cuneo restano ormai solamente 20 mesi per demolire, ricostruire e persino attivare i nuovi posti della scuola materna. Solo così potranno rispettare i tempi imposti dall’Unione Europea ed in caso contrario i soldi dovranno essere restituiti, questi sì, in maniera spedita”.

Così nella nota Maria Di Giovambattista, Noi Fara