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domenica 14 Settembre 2025
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DE SANTIS, PD: NO ALL’ABOLIZIONE DELLA PROVINCIA DI RIETI

La misura contenuta nella manovra finanziaria porterà alla scomparsa di oltre 30 province sotto i 300 mila abitanti, questo secondo il criterio devastante del solo dato numerico degli abitanti, senza invece tenere conto delle complesse realtà dei territori e della loro storia.

Per la città di Rieti, questa scelta del governo Berlusconi, rappresenta la condanna a morte, certa ed eseguibile a partire dal 2013.

E’ infatti evidente che la soppressione dell’entità territoriale ed amministrativa della Provincia di Rieti, porterà alla scomparsa delle sedi decentrate dello stato (Prefettura, Inps, Inpad, comandi provinciali ecc.), alla riduzione delle realtà scolastiche, al depotenziamento dell’Ospedale di Rieti, con conseguente diminuzione dei posti di lavoro diretti e dell’indotto generato. Rieti rischia di ridiventare quella ante 1927 con meno di 28.000 abitanti, cioè un paese senza prospettive e futuro.

E’ necessario che questa scelta scellerata e priva di senso, sia economico che politico, venga combattuta dai partiti, dalle istituzioni locali e soprattutto dal senso civico e di identità territoriale e di orgoglio dei cittadini di Rieti e della sua Provincia.

Bisogna porre al Governo nell’ambito del dibattito parlamentare, la rivisitazione della norma di abolizione delle Province attraverso ad esempio, l’abolizione delle Province che ricadono nelle  aree metropolitane, l’abolizione delle Province che sono state istituite negli ultimi 10 anni e che non hanno storia, l’accorpamento dei Comuni delle Province delle aree metropolitane alle province limitrofe al fine di aumentarne il numero degli abitanti.
Questo per Rieti significherebbe che molti Comuni della cintura Romana potrebbero essere accorparti alla nostra Provincia facendole raggiungere la soglia dei 300 mila abitanti.

Concordo con il Presidente del Consiglio Comunale della città di Rieti che è necessario convocare con urgenza il Consiglio Comunale ed attivare immediatamente uno strumento di convocazione  permanente di tutti i Consigli Comunali dei Comuni e del Consiglio Provinciale, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e del mondo del commercio e delle imprese, al fine di difendere il nostro interesse a rimanere una Provincia, se vogliamo più grande in termini di dimensioni territoriali e di abitanti e non invece una depandance ternana o peggio ancora viterbese.

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