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lunedì 15 Settembre 2025
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CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE AL RAPINATORE DELLE POSTE DI VAZIA

Personale della Squadra Mobile, ha notificato al pregiudicato romano A.F., del 1978, una ordinanza di custodia cautelare in carcere per gravi indizi di responsabilità nella rapina, commessa lo scorso mese di febbraio, all’ufficio postale di Vazia.

Il 21 febbraio scorso, infatti, un uomo, con volto travisato, si era recato presso l’ufficio postale di Vazia e, con una pistola giocattolo priva del tappo rosso, perfetta riproduzione di una vera arma, aveva consumato una rapina, asportando oltre 5 mila Euro.

Gli investigatori avevano immediatamente attivato una particolareggiata indagine e, grazie all’esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, hanno ricostruito le mosse del rapinatore identificandolo per il pregiudicato A.F., ed individuandolo mentre commetteva la rapina avvalendosi anche della collaborazione, come palo e autista della vettura utilizzata per la fuga, di un donna, identificata per  G.L., reatina, del 1981.

Gli indizi di responsabilità raccolti hanno convinto il G.I.P. di Rieti, in considerazione della pericolosità sociale degli individui, ad emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere per A., e la misura dell’obbligo di presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria per la donna complice.

Gli Agenti hanno notificato l’ordinanza di custodia nel carcere reatino, dove lo stesso si trova per essere stato arrestato, lo scorso mese di marzo, poiché sorpreso dagli stessi investigatori reatini mentre tentava di commettere una analoga rapina nello stesso ufficio postale ma con un diverso complice, anch’esso tratto in arresto.

Particolare sconcertante della vicenda ricostruita dagli investigatori si è rivelata la modalità di fuga dei rapinatori del 21 febbraio, che hanno eluso i posti di blocco disposti dalla Questura di Rieti, nell’immediatezza della rapina, grazie alla “copertura” offerta da due inconsapevoli minori, figlie della complice, che erano state prelevate all’uscita di scuola e condotte all’interno dell’autovettura, subito dopo aver commesso il reato.

L’uomo resterà così in carcere in attesa di rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria competente, sia della rapina consumata, sia del successivo tentativo non andato a buon fine per il pronto intervento della Polizia di Stato.

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