“Negli  istituti penitenziari della regione Lazio, solo per citarne alcuni in  questa settimana, si sono registrati i seguenti casi critici: 
Sabato 11, domenica 12 ed il 15 maggio al NC CC Rieti alcuni detenuti non hanno fatto rientro in stanza di pernottamento e rifiutato il vitto.  Lunedi 13 Maggio sono stati  aggrediti Tre agenti nell’istituto Penale Minorile “Casal del Marmo” Roma con diversi giorni di prognosi addirittura uno con 20 giorni.
Lunedi 13 Maggio alcuni  detenuti hanno arrecato diversi danni ai beni pubblici che ha interessato una sezione nel circondariale NC Civitavecchia. Mercoledi 15 maggio i due detenuti nordafricani del NC CC Civitavecchia  hanno selvaggiamente picchiato due loro compagni di detenzione di cui  uno è e dovuto ricorrere alle cure mediche presso l’ospedale di  Civitavecchia per i traumi riportati,  un ispettore  ed ad un assistente  che hanno  dovuto far ricorso alle cure mediche presso il pronto  soccorso della città con alcuni giorni di prognosi.
Nel Carcere  di Frosinone  tra sovraffollamento, carenza di agenti e di personale sanitario,  disagio psicologico, è schiacciato da una serie di criticità che ne  stanno causando il collasso., rispetto al PCD del 2024 è carente di  circa 57 unità, il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria deve  poter lavorare in serenità e questo, purtroppo quotidianamente non  avviene.
Negli istituti penitenziari della regione ( Velletri, Viterbo, Latina etc etc)  si registra la presenza di circa 6700 detenuti, a fronte di una capienza di 5000, con la situazione più grave nel carcere di Regina Coeli a Roma. Tutti gli altri istituti penitenziari della regione presentano tassi di  affollamento effettivi superiori al 100% e sono ben 8 su 14 quelli in  cui i detenuti presenti superano la soglia del 140% sui posti  effettivamente disponibili eccetto la CR Paliano. 
Attualmente  la carenza di personale di Polizia Penitenziaria del PRAP Lazio,  Abruzzo e Molise è di circa 910 unità, mentre, nella solo regione  Lazio è pari a – 500 unità circa. La   Fns Cisl Lazio non è più disponibile ad assistere ed a subire il  degrado che vive il sistema penitenziario, poiché, non esiste civiltà in  un Paese che non si occupi del fatto che regole minime di dignità e  sicurezza sono valori unici che valgono anche all’interno dei  penitenziari”. 
Costantini, FNS CISL



 
                                    

