CONVOCATA LA PRIMA CONFERENZA DELLE VALLI, UN PROGETTO PER IL SALTO E IL TURANO

Salto

La Cgil,Cisl e Uil con il supporto delle rispettive categorie convocano la prima conferenza delle Valli  Reatine, a partire da quella del Salto e del Turano, la conferenza si terrà il giorno 9 Aprile 2011 alle ore 10,00 presso la sala convegni di S.Lucia di Fiamignano ed il 30 Aprile 2011 ore 10,00  presso la sede della Comunità Montana del Turano.

L’obiettivo della conferenza è quello di focalizzare e promuovere gli strumenti attualmente in essere e quelli che potranno rendersi disponibili per una politica concreta di reinsediamento produttivo e socio-economico delle Valli, a cominciare da quelle zone che maggiormente soffrono una condizione di abbandono, e qui in particolare quella del Salto e del Turano.

Le risorse necessarie al nostro progetto sono largamente presenti nel territorio ed Il loro valore economico pressoché nullo, consegna all’iniziativa che andiamo a proporre una marginalità di profitto rilevante.

Tra gli strumenti di intervento per lo sviluppo del nostro progetto riteniamo vadano ricomprese le misure già inserite nel Piano di Sviluppo Rurale, (PSR) con le articolazioni già previste di Piani Integrati di Filiera (PIF) e di Piani Integrati Territoriali (PIT), individuando e valorizzando tra esse, quelle che meglio possono concorrere, qualora messe a sistema, ad uno sviluppo coerente e ordinato delle Valli.

Lo strumento che va messo a disposizione, è quello di una S.p.A, (Società che potrebbe anche essere individuata tra quelle già costituite, distretto della montagna) e che fanno capo alle amministrazioni locali, dove far confluire le capitalizzazioni che deriveranno dal coinvolgimento degli "imprenditori" e dei piccoli proprietari delle valli, attraverso un azionariato diffuso, dove il capitale immobile, sia esso costituito da terreni o fabbricati, concorrerà al capitale iniziale.

Gli imprenditori ed i piccoli proprietari delle valli sono quindi uno strumento essenziale per la riuscita dell’iniziativa che intendiamo proporre, il loro coinvolgimento è la condizione necessaria per un reinsediamento duraturo, che riteniamo vada supportato dall’impegno attivo e concreto, anche sul piano finanziario, dei soggetti pubblici, supporto ed impegno che intendiamo sollecitare in questa sede con l’iniziativa che stiamo attuando. 

Quindi privato e pubblico sono le due gambe attraverso le quali si sorregge lo strumento di intervento che proponiamo.

Non diciamo nulla dell’ambito di intervento del piano programmatico poiché suddetto ambito risulta già ampiamente delimitato dalla storia amministrativa e delle disposizioni legislative in essere, dalla vocazione del territorio, dai vincoli naturalistici e dalle attività già insediate, a cominciare dall’offerta turistica.

Non c’è nulla da inventare di nuovo, almeno nel breve e medio periodo, in materia di possibili attività da implementare, sia che si parli della vocazione tartuficola, delle coltivazioni dei frutti di bosco, della canapa, delle risorse venatorie e silvestri, delle risorse del bosco, della coltivazione delle castagne e dell’ulivo, della acquacoltura, delle energie rinnovabili, del controllo del ciclo dei rifiuti e delle acque, o dell’allevamento animale, tanto per citare alcuni dei campi dove esistono già nel territorio delle Valli una sorprendente quantità di iniziative, spesso individuali, in alcune casi cooperative, quasi tutte arenatesi di fronte alla mancanza di un sistema in grado di sorreggerle e promuoverle.

La proposta che articoliamo guarda anche alla tematica demografica, che vede lo stato delle cose come ad un punto di non ritorno, ma non va sottovalutata la propensione di una parte della "terza generazione post allagamento delle valli” a voler rimanere attaccata al territorio dei propri avi, come non va sottovalutata la presenza di un immigrazione extra e comunitaria già insediata, che per qualità dei soggetti e per l’opera di integrazione e controllo svolta dagli amministratori e dalle forze dell’ordine, sono a tutti gli effetti una risorsa socio-economica del territorio.

In questo nuovo contesto che si andrebbe a creare trarrebbe beneficio anche il residuo insediamento demografico fatto di persone della terza età che congiuntamente al valore sociale ed economico dei vacanzieri oriundi, rappresentano il nocciolo sociale che va preservato e consolidato, oggetto di attenzione per (ri) qualificare la offerta di servizi, a partire da quelli sociosanitari e, via continuando, a finire con quello delle cosiddette nuove tecnologie.

Questa è la proposta che forze sindacali e sociali avanzano con la convocazione di questa conferenza, senza voler travalicare le proprie competenze e senza volersi sostituire ad alcunché, ma chiedendo uno scatto di reni alla comunità delle valli, alle istituzioni, alle amministrazioni  per una scommessa ed un patto da sottoscrivere per il futuro di questo territorio.