Contratto Istituzionale, approvato il progetto del Comune di Antrodoco per riqualificare le Terme. Le parole del sindaco Guerrieri

“Il giorno dopo l’approvazione del Contratto Istituzionale di Sviluppo avvenuta ad Accumoli alla presenza della Ministra per la coesione territoriale e che ha visto accolta la proposta del Comune di Antrodoco di riqualificare il sito natatorio delle Terme di Antrodoco, sento necessario chiarire quale logica ha guidato la nostra scelta.

L’idea è stata quella di demolire la mastodontica copertura in cemento preservando le vasche ei locali tecnici seminterrati e completando il tutto con piccole strutture di servizio per bagni e spogliatoi. Questo con l’obiettivo dichiarato di restituire innanzitutto una coerenza paesaggistica con tutto il contesto urbano del paese, a cominciare ovviamente dal parco e dall’edificio termale originale, ma ancor di più per garantire una sostenibilità ed una utilizzabilità di medio lungo periodo.

Il motivo per cui, infatti, la piscina, pur sostanzialmente completata, non è stata mai aperta è da ricondurre innanzitutto all’impossibilità da parte di qualsiasi gestore di poterne garantire una conduzione almeno in pareggio: il nostro bacino di utenza potenziale infatti è del tutto insufficiente anche nelle migliori previsioni possibili per generare quegli introiti necessari a coprire sia le spese immediate, sia ancor di più le spese di investimento su impianti tecnologici che, per ovvi motivi normativi igienico-sanitari, tendono a cambiare rapidamente.

Basti pensare che il costo stimato dai tecnici solo per il completamento nello stato di fatto attuale ammontava a 2 milioni e 800000 euro molti dei quali da spendere in impianti e collaudi vari: gli stessi tecnici hanno stimato invece il costo che opta per la demolizione della copertura in 1 milione ed 800000 euro. Vi assicuro che per me non è stato facile dover andare in comitato istituzionale a chiedere queste cifre, denaro pubblico, per demolire un’opera mai utilizzata costruita con altro denaro pubblico ma l’ho fatto perchè anche l’inerzia è una colpa ed un danno pubblico perchè nega a noi cittadini la fruizione dei nostri luoghi: pensare poi di accollare questi oneri ad un ipotetico privato è ancor di più oltre che utopico anche poco onesto.

Comincia quindi ora una fase nuova nella quale Invitalia, il braccio operativo del governo, si farà soggetto attuatore dell’intervento, il Comune sarà a disposizione per fornire ogni informazione necessaria, l’augurio è come sempre certamente quello di fare presto, ma ancor di più quello di fare bene, perchè, condividendo quanto letto poco tempo fa: i lavori fatti bene sono fatti, quelli fatti male sono da rifare.

Permettetemi infine di ringraziare il comitato dei Sindaci del cratere laziale che ha fatto propria questa proposta nel contesto più ampio di un complesso di interventi di sviluppo condivisi da tutti e la regione che, con l’assessore alla ricostruzione Di Berardino, ha stabilito un metodo di lavoro fatto di incontri serrati, ma di decisioni unanimi e partecipate. In ogni caso penso che un incontro pubblico sul tema con tutti i cittadini sia necessario e doveroso, lo organizzeremo prima possibile”.

Così in una nota Alberto Guerrieri, sindaco di Antrodoco