Contrasto alla pesca di frodo, nel Lago del Salto i Carabinieri recuperano reti e liberano il pescato

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cittaducale hanno interrotto un’attività di pesca non autorizzata posta in essere in località Fiumata del comune di Petrella Salto. Durante un servizio perlustrativo, i militari hanno sorpreso alcuni soggetti intenti a calare reti da pesca nelle acque del Lago del Salto. Alla vista della pattuglia dell’Arma, gli individui si sono dati alla fuga, dileguandosi nella vegetazione circostante.

I Carabinieri hanno prontamente recuperato cinque reti da pesca, prive di etichettatura e di segni identificativi, al cui interno erano presenti diverse specie ittiche. Fortunatamente, tutti gli esemplari rinvenuti erano ancora in vita e sono stati immediatamente reimmessi nel lago.

Il fenomeno della pesca di frodo, noto anche come bracconaggio ittico, rappresenta una criticità per il bacino del Lago del Salto. Questa pratica illecita, esercitata per lo più da soggetti provenienti dall’Est Europa, permette ai bracconieri di catturare anche 500–600 chilogrammi di pesce in poche ore. Il pescato viene successivamente immesso, in parte, nel mercato locale e, per la restante parte, in circuiti di vendita clandestini diretti all’estero.
Il reato di bracconaggio ittico è disciplinato dall’art. 40 della Legge n. 154 del 2016 e prevede pene che vanno da un’ammenda di 2.000 fino a 12.000 euro, oltre a sanzioni detentive fino a due anni.

I controlli dei Carabinieri proseguiranno anche nelle prossime settimane, con particolare attenzione alle aree sensibili del territorio, al fine di contrastare efficacemente ogni forma di illegalità ambientale.