Cittadino straniero arrestato dai Carabinieri dopo lungo inseguimento

Nella serata dell’8 marzo nella bassa Sabina erano impegnate molte pattuglie dei Carabinieri in servizio al fine di prevenire e reprimere i reati contro il patrimonio, fenomeno quello dei reati predatori particolarmente avvertito dalla popolazione e al quale l’arma dei carabinieri cerca di fornire risposte efficaci e tempestive con mirati servizi e minuziosi controlli del territorio.
Una delle pattuglie impegnate nei suddetti servizi formata da Militari della stazione di Passo Corese, nel transitare all’interno dell’abitato della frazione Borgo Quinzio del comune di Fara in Sabina (Rieti), ha notato un’autovettura Lancia Lybra di colore scuro con targa italiana che si aggirava con fare sospetto. I tre occupanti, alla vista dei Carabinieri. sono apparsi alquanto allarmati. I Militari, ricordavano perfettamente che analoga autovettura era stata segnalata nei giorni precedenti al numero d’emergenza 112 da diversi cittadini della zona, allorquando si erano verificati alcuni furti in abitazione.
I Carabinieri hanno così intimato l’alt ai predetti i quali per tutta risposta hanno accelerato, tentando di far perdere le proprie tracce. E’ stato prontamente diffuso l’allarme, così la centrale operativa di Poggio Mirteto faceva convergere sul posto altre quattro pattuglie allertando nel contempo anche il comando arma di Monterotondo, poichè la direzione di fuga dei rei era verso la provincia di Roma. L’autovettura dei fuggitivi sfrecciando ad alta velocità per le strade della bassa sabina, dopo alcuni chilometri, usciva di strada ed andava a collidere violentemente contro un muretto di recinzione di una privata abitazione su via salaria vecchia del comune di Nerola (Roma).
Gli occupanti hanno così abbandonato il veicolo ormai quasi completamente distrutto, dandosi ad una precipitosa fuga a piedi nelle campagne circostanti.
I componenti della pattuglia dell’Arma di Passo Corese si sono gettati a piedi all’inseguimento dei fuggiaschi e li rincorrevano per circa 600 metri, quando dopo una breve ed animata colluttazione uno dei tre èstato bloccato e tratto in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, identificato in seguito come un cittadino albanese incensurato del 1976.
Subito dopo, cristallizzata l’intera situazione e con l’arrivo di altre unità di rinforzo è stata perquisita la Lancia Lybra dei malviventi e nel vano, all’interno di una borsa di colore scuro, venivano ritrovati tutti gli “attrezzi da lavoro”: un piede di porco, una mazzetta, grimaldelli, vari cacciaviti, guanti, berretti in lana e giubbotti per camuffarsi.
immediate indagini permettevano inoltre di accertare, che l’odierno arrestato insieme ai suoi complici riusciti a dileguarsi, risultava fortemente sospettato di essere l’autore di altri furti avvenuti in sabina e nella provincia di rieti nei mesi di febbraio e marzo 2018, fatti per i quali veniva denunciato all’autorità giudiziaria.
L’automezzo utilizzato dai malviventi è stato sottoposto a sequestro al fine di rinvenire ulteriori tracce utili all’identificazione dei complici, le cui ricerche proseguono incessantemente.