“Nel silenzio dell’amministrazione comunale, chiude dopo quasi un secolo l’agenzia Intesa Sanpaolo di Contigliano. Con la cessazione dell’unico sportello bancario qui presente, muore anche-definitivamente la banca di vicinato che fu l’idea-forza della Cassa di Risparmio di Rieti: istituzione profondamente radicata nel territorio, che vide dagli anni 50 ai 90, ai propri vertici, anche notevoli cittadini di Contigliano, i quali vollero fra l’altro, la prestigiosa sede che oggi viene abbandonata. Intesa Sanpaolo non è più interessata alla prossimità fisica verso le famiglie, i risparmiatori, le piccole imprese.
È augurabile che l’attuale sindaco cerchi un’alternativa per Contigliano, come aveva iniziato a fare il sindaco precedente: un diverso istituto bancario, che nella propria strategia abbia la presenza materiale nei piccoli centri. Ma dubitiamo di questa volontà e capacità dell’attuale amministrazione: per ora impegnata a chiudere, a sua volta, tutto il possibile. Come (fra l’altro) Cultura e Turismo: soppressi come Settore amministrativo autonomo, soppressi nelle iniziative più rilevanti. È dei giorni scorsi la rinuncia da parte del Comune alla convenzione che legava Contigliano al Consiglio Nazionale Ricerche e all’Università Federico II di Napoli, con cui Contigliano era stato eletto a “caso di studio” storico, archeologico, culturale.
Mentre dal programma amministrativo è scomparso perfino il nome di Mattia Battistini. Mentre è stata abbandonata la previsione di un parco archeologico a San Lorenzo. Mentre neanche un solo rappresentante delle Istituzioni sovracomunali si è affacciato quest’anno all’Assalto al Castello, malgrado la passione e gli sforzi riversati dalla (sola) Pro Loco. Contigliano per ora è ai margini, in fase di chiusure. Speriamo in un tempo nuovo, speriamo malgrado tutto in un recupero di visione e di prospettive”.
Così nella nota Paolo Lancia, Impegno Civico