CGIL: OCCORRE TUTELARE I SERVIZI SOCIALI, ANCHE E SOPRATTUTTO NEI MOMENTI DI CRISI

CGIL Rieti

Ora che la manovra finanziaria del Governo è purtroppo definitiva tutti possono constatare i tagli su aspetti essenziali per la qualità della vita delle persone: sanità, previdenza, servizi sociali, reddito,salari e pensioni, trasporti, scuola subiscono un micidiale taglio di risorse di investimenti che, a nostro avviso, creerà come effetto maggiore povertà e insicurezza.

La Cgil continuerà nella sua azione di mobilitazione per ottenere modifiche essenziali che facciano recuperare alla manovra  equità e giustizia sociale, è assolutamente necessario che ad ogni livello istituzionale si compiano scelte appropriate di politiche sociali e di bilancio.

Quello che chiediamo agli Enti Locali del nostro territorio è di non compiere scelte di ulteriori tagli ai servizi verso i cittadini soprattutto quelli a più basso reddito, precari  o che hanno perso il lavoro e invece di eliminare ogni spesa superflua investendo ogni euro a tutela delle famiglie.
Occorre rinunciare in tutti i modi al ridimensionamento della spesa sociale, ad una ulteriore precarizzazione dei servizi essenziali a danno della quantità e qualità del servizio e degli operatori che spesso operano in cooperative sociali.

Da questo punto di vista crediamo che un ruolo positivo può essere svolto dai Comuni più “grandi” della provincia a partire dal Comune di Rieti anche per il suo ruolo di comune capoluogo.
Nel caso specifico è stato più volte riconosciuto lo sforzo finanziario messo in campo nel settore sociale anche se come Cgil, e qualche volta unitariamente, abbiamo chiesto un riqualificazione e una più attenta programmazione.
Da questo punto di vista le notizie su presunte “pendenze finanziarie” nei confronti della maggiore ditta appaltatrice dei servizi sociali del Comune Capoluogo ci mette particolarmente in allarme proprio per la tenuta dei livelli di servizi (assistenza di base nelle scuole, assistenza domiciliare, asili nido e casa di riposo) e dei livelli occupazionali conseguenti (oggi circa 250 operatori). Circa 4 milioni di Euro di fatture scadute, qualora sia vero, non sono per niente uno scherzo se oltretutto sommati ai tagli dei trasferimenti previsti per il 2011.

Per questo abbiamo richiesto una immediata convocazione delle parti sociali per affrontare il problema e concordare tutte le azioni alternative a partire dal taglio netto di tutte le spese inutili e improduttive. Allo stesso modo a partire da Settembre chiediamo a tutti gli Enti, Provincia compresa, di realizzare una seria e concreta contrattazione sociale che non sia una mera e breve illustrazione delle misure previste, magari a consiglio comunale già convocato, ma che entri nel merito della quantificazione e qualificazione della spesa sociale.
E’ una richiesta verso tutte le amministrazione di qualsiasi colore politico perché almeno su questo terreno si possano notare le differenze.