In questi giorni, come noto anche ai cittadini attraverso la stampa locale, è in atto un agguerrito contenzioso fra i dirigenti del Comune di Rieti e l’Amministrazione per le scelte di quest’ultima su organizzazione, compiti ed indennità.
Oggetto del contendere, in particolare, è l’introduzione della “pesatura” degli incarichi a cui sarebbe legata la quota variabile delle retribuzioni dirigenziali (fino a 45.000 euro oltre lo stipendio “base).
Fermo restando il diritto di ogni lavoratore di difendere la propria posizione sia giuridica che economica, sia personalmente che attraverso le proprie categorie sindacali, la CGIL FP di Rieti non può non evidenziare il comportamento incoerente dei dirigenti stessi.
Tutti i dipendenti del Comune di Rieti non appartenenti alla categoria dirigenziale, infatti, sono a tutt’oggi in attesa di percepire un modestissimo importo di salario accessorio relativo agli anni 2011 e 2012, nonostante un accordo fra OO.SS. e parte pubblica del 12 luglio u.s., con il quale il Comune si impegnava a liquidare le somme unitamente alla retribuzione stipendiale del mese di agosto.
Quanto concordato è stato nuovamente disatteso e la motivazione dichiarata dalla parte pubblica è che gli uffici non hanno potuto procedere al conteggio degli importi, a ciascuno spettanti, in quanto i dirigenti non hanno provveduto agli adempimenti connessi.
Il salario accessorio, piccolo nel caso di comuni dipendenti, ben più sostanzioso nel caso della dirigenza, in un momento di crisi economica, di diminuzione del potere d’acquisto, di blocco dei salari ormai da anni nel pubblico impiego, di sospensione di indennità varie al Comune di Rieti, risulta sicuramente un elemento significativo nella retribuzione del semplice impiegato.
“Ai dirigenti del Comune di Rieti – dichiarano Ciccomartino, De Santis e Montagnini della FP CGIL Rieti – non si contesta quindi la posizione attualmente assunta, ma il loro comportamento incoerente relativamente ai diritti, altrettanto legittimi, di quei dipendenti che percepiscono stipendi modestissimi, che quotidianamente svolgono quelle attività che rappresentano gli stessi loro obiettivi ricordando loro, inoltre, che la gestione del personale rientra fra i compiti che la legge affida ai dirigenti”.
“Da anni – continuano i sindacalisti – abbiamo assistito ed assistiamo ad una partecipazione apatica della classe dirigenziale del Comune di Rieti, in parte imposta ma anche volutamente subita e questa è l’occasione per ribadire, sia agli stessi dirigenti che all’Amministrazione Comunale, ciò che abbiamo sempre affermato ovvero che una macchina amministrativa funziona se tutti gli elementi che la compongono svolgono i ruoli assegnati e se la stessa è costruita su obiettivi di efficienza e funzionalità e nel rispetto delle persone che vi lavorano”.
“All’Amministrazione del Comune di Rieti – concludono – chiediamo un cambio di passo, la condivisione di una nuova organizzazione, di regole e rispetto delle stesse e degli accordi sottoscritti affinché il rapporto con le OO.SS. e quindi con i dipendenti, diventi elemento costruttivo e non di perenne contenzioso”.