CFS E RICERCATORI DELLA “TUSCIA” DI VITERBO SUL TERMINILLO PER IL “WOLF HOWLING”

Ricercatori Università La TusciaI lupi appartenenti ad uno stesso branco, “comunicano” tra di loro attraverso l’ululato, stesso dicasi di quelli appartenenti a branchi diversi che si lanciano ululati di richiamo. Non lasciamoci però ingannare, la sensibilità dell’orecchio del lupo è molto più elevata di quella dell’uomo, potrebbe quindi accadere che noi non sentiamo il richiamo se ci troviamo lontano dall’esemplare che lo ha emesso, ciò non toglie che un altro lupo lo recepisca.

Proprio sul  comprensorio del Monte Terminillo, in punti strategici già individuati, sta avendo luogo l’attività di wolf  howling, posta in essere attraverso l’utilizzo di una strumentazione appositamente realizzata, costituita da un sorta di megafono ed una base registrata di ululati. 

Gli ululati registrati, vengono “lanciati” con una cadenza regolare, poi si attende la risposta, che può essere di un singolo individuo o  di un intero branco. Bisogna dire che la cosa non è automatica, ovvero non sempre dopo aver lanciato il richiamo si ottiene  come risposta un ululato. Sono infatti molteplici le varianti che possono entrare in gioco.

Per gli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato questa diventa  un’occasione anche per svolgere altre attività, quali il controllo del territorio in orari notturni, quando ad aggirarsi tra i monti potrebbero non essere i lupi o altri esemplari di fauna selvatica, ma altri  “personaggi” magari animati da intenzioni diverse. La presenza di pattuglie  che operano durante la notte  ha effetti positivi anche nei confronti dei cittadini che in questo periodo si recano in montagna per sfuggire alla calura estiva e che magari dimorano nei camper.

L’attività di wolf  howling, contribuirà a fornire notizie sulla popolazione di lupi “residenti” sul comprensorio del Terminillo  e sui loro spostamenti ed ora, grazie al radio collare di “Carlina” riusciremo anche ad avere un quadro più completo sugli spostamenti di questi animali che, se nell’inconscio ci spaventano, nella realtà  sono un anello fondamentale ed indispensabile del nostro ecosistema.