La sussidiarietà è un principio costituzionale che, nell’Appennino centrale, trova la sua più autentica applicazione contribuendo in misura rilevante a mantenere vivo il tessuto sociale, a sostenere i soggetti più fragili e a promuovere i valori della partecipazione e della solidarietà.” Lo afferma il Commissario Straordinario al Sisma 2016, Guido Castelli, che oggi è intervenuto alla Camera dei deputati al convegno “Welfare e sussidiarietà. Le risorse per lo sviluppo”, organizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà. L’iniziativa, moderata dal Vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini, del Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia, del Sottosegretario all’Economia Federico Freni, del Direttore di IFEL Pierciro Galeone e del Presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà Maurizio Lupi.
“Sussidiarietà significa fidarsi delle persone – ha sottolineato Castelli – dei sindaci, delle associazioni e di quanti ogni giorno scelgono di restare e di contribuire alla rinascita dei nostri borghi. La ricostruzione non è solo un fatto tecnico: è un processo umano, sociale, comunitario: percorso che stiamo compiendo tutti insieme e che trova nei servizi di comunità uno strumento essenziale per venire incontro alle esigenze dei territori.
Il Commissario al sisma 2016 ha ricordato come NextAppennino, il programma complementare al PNRR dedicato alle aree del Centro Italia colpite dal sisma, rappresenti nel cratere uno degli strumenti più concreti di attuazione del principio di sussidiarietà. “Mi riferisco in particolare – precisa Castelli – alla subMisura B2.3 del Programma, che ha una dotazione di 40 milioni di euro ed è dedicata a interventi per l’inclusione e l’innovazione sociale ed il rilancio abitativo, rivolti a imprese sociali, terzo settore e cooperative di comunità. Attraverso questa misura – ha aggiunto Castelli – sosteniamo la nascita, il consolidamento e la crescita di realtà che operano per l’interesse generale e per l’utilità sociale. Certamente – aggiunge – ritengo utile già ora ragionare anche in previsione del prossimo futuro, quando non potremo più contare sul sostegno delle risorse del PNRR. Per ovviare a questo cambiamento ormai alle porte, lo strumento del partenariato pubblico-privato andrà tenuto in alta considerazione e valorizzato ulteriormente. È avendo la capacità di stare al passo con i tempi che la sussidiarietà riesce pienamente a tradursi in politiche concrete, capaci di generare coesione, lavoro e sviluppo. Ricostruire l’Appennino – ha concluso il Commissario al sisma 2016 – significa non solo ricostruire ciò che è crollato, ma rigenerare le energie sociali e civiche che da sempre tengono uniti i nostri territori. È nella sussidiarietà che l’Appennino centrale trova una leva concreta per la rinascita.”