Di seguito una dichiarazione dell’assessore ai lavori pubblici, Claudia Chiarinelli: “Innanzitutto, vorrei ricordare che i lavori in corso su piazza Bachelet fanno parte di un intervento organico di Rigenerazione urbana che coinvolge l’intero quartiere con l’obiettivo principale di restituire dignità ad un’area precedente caotica con la piazza che, in passato, si trasformava in un parcheggio spesso selvaggio, ancor più durante l’ingresso e l’uscita degli studenti, creando problemi di traffico e ostacoli anche all’ingresso di eventuali mezzi di soccorso.
L’intervento è stato progettato da un professionista stimato come Fabrizio Miluzzo, che è anche presidente dell’Ordine degli Architetti di Rieti, non propriamente uno sprovveduto. Inoltre, segnalo che l’intervento è stato concordato con la Soprintendenza alle Belle Arti poiché Piazza Bachelet è adiacente al centro storico dove insiste un vincolo. Per quanto riguarda il cancello che qualcuno vorrebbe utilizzare per attaccare l’amministrazione, i progettisti e i tecnici del Comune, segnaliamo che oltre ad essere chiuso e inutilizzato da lungo tempo, la conformazione dell’edificio non consente l’ingresso di eventuali mezzi di soccorso da questo accesso che, al contrario, possono utilizzare l’altro passo carrabile presente a poca distanza e questo chi si è occupato di edilizia scolastica dovrebbe saperlo. La riqualificazione che stiamo portando avanti, proprio in caso di necessità consentirà il deflusso degli studenti non più in mezzo alle automobili e ad un parcheggio ma su percorsi pedonali e marciapiedi quindi in maniera di gran lunga più sicura del passato.
Crediamo che tali elementi siano sufficienti a smentire coloro che tentano di dipingere i lavori di riqualificazione come opera di incompetenti, salvo poi rivendicarne la paternità. Non possiamo però non evidenziare che, se da parte del cittadino è legittimo chiedere chiarimenti che puntualmente offriamo, risulta difficilmente comprensibile che a farlo sia il consigliere comunale Antonio Emili il quale, avendo ricoperto il ruolo di assessore ai lavori pubblici, dovrebbe ben conoscere il funzionamento delle norme, gli iter di progettazione e la professionalità di uffici e tecnici. Ma evidentemente pur di attaccare va bene anche dimostrare di non conoscere materie delle quali ci si è occupati in prima persona”.