Bocconi avvelenati. Cosa possiamo realmente fare…

Purtroppo, negli ultimi giorni sul territorio della provincia di Rieti sono stati segnalati diversi casi di decesso di animali a seguito di ingestione di bocconi avvelenati.
L’ingestione di esche provoca una morte che può essere anche lenta e dolorosa. L’utilizzo delle esche avvelenate è una pratica diffusa in italia e terribile a dirsi, fino a pochi decenni fa, persino legale. Veniva infatti permessa per la difesa delle greggi e dei pollai ai danni dei selvatici.
Ad oggi, l’uccisione degli animali domestici, rientra nel reato penale di “Maltrattamento di animali” (art. 727 e art. 544-ter)
“1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.
2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”
Purtroppo la sintomatologia, la prognosi e la terapia sono strettamente dipendenti dal tipo di tossico utilizzato per il confezionamento del boccone.
In commercio, legalmente, esistono una varietà di agenti chimici comunemente utilizzati per le più disparate pratiche e parimenti comunemente sfruttati per il dolo ai danni dei nostri animali.
Si va dal rodenticida al lumachicida, passando per il diserbante del giardino, fino all’antigelo…
Riconoscere i sintomi causati da ogni singolo agente non è semplice e spesso, se già manifesti, l’unica cosa da fare è RIVOLGERSI IMMEDIATAMENTE AL VOSTRO VETERINARIO O AD UN PRONTO SOCCORSO VETERINARIO
Possiamo notare barcollamenti, atassia, tremori, convulsioni.
Alcuni tossici provocano un’alterazione della termoregolazione, causando ipertermie gravi altri, come i rodenticidi, sono persino più subdoli, dando sintomatologia dopo molti giorni dall’ingestione e provocando la morte per alterazione della coagulazione ed una sintomatologia emorragica più o meno evidente.
Il “consiglio popolare” del far vomitare il cane sempre e comunque, in realtà non sempre si rivela una saggia mossa.
Provocare l’emesi, se trascorso troppo tempo dall’ingestione del tossico o se addirittura c’è manifesta sintomatologia neurologica, può in realtà rivelarsi inutile, se non dannoso.
Il consiglio dunque è quello di controllare strettamente il cane in passeggiata ed evitare che ingerisca bocconi sospetti. Lo stesso vale per il gatto di casa.
Se ciò dovesse avvenire occorre chiamare immediatamente il vostro Medico Veterinario di fiducia, che vi spiegherà, nell’eventualità non aveste la possibilità di raggiungerlo in tempi brevi, come far vomitare il vostro animale e soprattutto se ce ne sia realmente la necessità.
Purtroppo per gli avvelenamenti non esiste un antidoto magico. La tempestività dell’intervento veterinario è l’unica possibilità di salvezza.