Biocidi, European Consumers: “Cittaducale torna all’epoca oscura”

“Nonostante vari progetti finanziati dall’Unione Europea hanno dimostrato che si può sostanzialmente ridurre la riproduzione delle zanzare mediante opportune azioni di monitoraggio e prevenzione, la maggior parte dei comuni italiani continua ad effettuare la lotta adulticida, priva di altre conseguenze se non la distruzione della biodiversità e l’avvelenamento della popolazione e degli animali domestici. Tra di essi spicca il Comune di Cittaducale che alcuni anni fa si era posto all’avanguardia con un’ordinanza che prevedeva la lotta biologica. Ora, ignorando un’ordinanza ancora valida in assenza di regolamento sostitutivo, ha deciso di effettuare la lotta adulticida a tappeto su tutto il territorio comunale.

L’attuale normativa europea e nazionale prevede, di fatto, la sostituzione della maggior parte delle sostanze attive utilizzate nel controllo dei culicidi e l’applicazione di metodi di Lotta Integrata ovunque sia possibile. È solo una questione di tempo prima che il ricorso ai veleni venga autorizzato dalle pubbliche amministrazioni solo in caso di conclamata necessità, per impedire il propagarsi di epidemie legate ad alcuni vettori. Per quanto riguarda le zanzare, i prodotti adulticidi maggiormente utilizzati sono a base di piretroidi. Oltre al rischio per la salute umana e animale, queste sostanze sono responsabili della perdita di biodiversità e dello sterminio degli impollinatori e degli stessi predatori delle zanzare (pesci, anfibi, uccelli, pipistrelli) rappresentando una grave minaccia per la qualità ecologica del territorio. I piretroidi contribuiscono a distruggere e impoverire gravemente gli ecosistemi residui, alterandone le catene trofiche, e sono tra i responsabili dell’inquinamento chimico delle acque di superficie. Per questi motivi, secondo la normativa vigente in agricoltura, queste molecole non possono essere impiegate come fitosanitari lungo le vie di comunicazione e nei pressi delle zone abitate.

A confermare l’irrazionalità degli interventi adulticidi la stessa ASL di Rieti – Dipartimento di prevenzione che, in relazione al virus West Nile trasmesso dalle zanzare, ha diramato nei giorni scorsi una nota a tutti i Sindaci della Provincia all’interno della quale si ricorda che attualmente non sono presenti situazioni emergenziali in Provincia di Rieti e raccomanda principalmente di sensibilizzare i cittadini su una serie di misure preventive. Nonostante il terrorismo mediatico attuale il West Nile Virus è presente in italia da 27 anni ed ha determinato ben poche morti umane. In Italia il primo focolaio è stato confermato nella tarda estate del 1998 nell’area circostante il Padule di Fucecchio in Toscana, con alcuni casi clinici nei cavalli. Il Ministero della Salute dal 2002, ha attivato il Piano nazionale di sorveglianza che ha consentito di identificare nel 2008, a 10 anni di distanza dal primo focolaio, la circolazione del WNV in Emilia Romagna, Veneto e Lombardia in uccelli e mammiferi oltre che nei vettori. L’infezione è stata poi segnalata anche nell’uomo coinvolgendo nuovi territori dell’Italia settentrionale e centro-meridionale a dimostrazione dell’endemizzazione del virus. Complessivamente, dal 2008 al 2018, sono 14 le Regioni italiane (Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Molise, Toscana, Basilicata, Lazio, Puglia, Calabria, Liguria) in cui è stata rilevata la circolazione di WNV. Come per il Covid19 l’attuale allarmismo si basa sostanzialmente sul numero di tamponi effettuati tra la popolazione umana che per la maggior parte può risultare positiva al virus in assoluta mancanza di sintomi. Il PianonNazionale Arbovirosi 2020-2025 di fatto favorisce interventi con impatto ambientale il più basso possibile. Gli interventi di contrasto alle zanzare si devono fondare su un approccio integrato (Integrated Mosquito Management), che prevede la ricerca e rimozione dei focolai di sviluppo delle larve, la bonifica ambientale, l’impiego di prodotti larvicidi nei focolai che non possono essere rimossi o bonificati e di prodotti adulticidi solo in situazioni emergenziali. Si sottolinea che la normativa europea Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE obbliga gli stati membri a raggiungere un buono stato chimico ed ecologico dei corpi idrici superficiali e sotterranei e soprattutto obbliga a far rispettare il principio di “non deterioramento” di un corpo idrico. La lotta agli insetti molesti dovrebbe essere preferibilmente pianificata con soluzioni gestionali mirate alla rimozione delle raccolte d’acqua stagnante. Le azioni per il controllo delle zanzare devono essere pianificate secondo soluzioni gestionali mirate innanzitutto alla rimozione dei focolai riproduttivi. Come prima fase, si procede alla mappatura dei siti di possibili focolai di sviluppo larvale e al monitoraggio ambientale delle zone infestate. I dati dovrebbero essere georiferiti e inseriti in una piattaforma GIS strutturata in forma analoga a quella utilizzata per il Progetto Life Biorepem. Per le zanzare, a seguito dell’identificazione dei siti critici dove può avvenire la riproduzione, sono previsti il monitoraggio ed il controllo attraverso l’uso delle ovitrappole, la distribuzione delle pasticche di larvicida ecologico e tramite dispositivi di cattura degli adulti.

I trattamenti ordinari antilarvali in aree urbane devono essere attivati precocemente, non appena il sistema di monitoraggio rilevi la presenza di larve (o, in assenza di questo, a partire dal mese di maggio), e dovranno essere condotti con una cadenza dettata dal tipo di principio attivo utilizzato, dalle condizioni climatiche e dal tipo di focolaio. Ma evidentemente per Comuni, come quello di Cittaducale, praticare attività di monitoraggio e prevenzione e rispettare il PNA è più faticoso che irrorare pesticidi tossici per l’ambiente e la salute umana. Questi interventi massivi e ingiustificati finiscono per favorire la resistenza dell’organismo bersaglio con il risultato che in caso di reale emergenza le misure prese potrebbero essere inefficaci.  Inoltre, praticati in aree protette come quelle di  Natura 2000 site nella piana di San Vittorino,  configurano una minaccia concreta per la biodiversità ed ecosistemi unici e sono pertanto illegali rispetto alle vigenti normative”.
Così nella nota European Consumers

1 Vedi ad es. https://www.lifebiorepem.info/

2 West Nile, disinfestazione a Rieti nella notte tra il 30 e il 31 luglio. https://www.rietinvetrina.it/west-niledisinfestazione-a-rieti-nella-notte-tra-il-30-e-il-31-luglio/

3 Si veda ad es.: Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili. Verso un ambiente privo di sostanze tossiche, Commissione Europea, COM(2020) 667 final, 14 ottobre 2020.
https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/eu-chemicals-strategy/

3 Bianco P.M (ed.), 2015. Impatto sugli ecosistemi e sugli esseri viventi delle sostanze sintetiche utilizzate nella profilassi antizanzara. Quaderni Ambienti e Società, 10/2015. http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/quaderni/ambientesocieta/Quad_AS_10_15_ProfilassiAntiZanzare.pdf; ISPRA, 2015. Valutazione del rischio potenziale dei
prodotti fitosanitari nelleAree Natura 2000. ISPRA Rapporti, 216/2015. http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/rapporti/R_216_15.pdfhttp://www.sian.it/farmaven/jsp/r
egioni.jsp

5 Decreto 15 febbraio 2017. Adozione dei criteri ambientali minimi da inserire obbligatoriamente nei capitolati tecnici delle gare d’appalto per l’esecuzione dei trattamenti fitosanitari sulle o lungo le linee ferroviarie e sulle o lungo le strade. (17A01616) (GU Serie Generale n.55 del 07-03-2017).
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/03/07/17A01616/sg; Decreto 22 gennaio 2014. Adozione del Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai sensi