Barina (ItaliaViva): “Molti edifici in centro storico o a Città Giardino possono diventare scuole ex-novo”

“Sono   passati   troppi anni dai vari terremoti degli ultimi decenni. Il ricordo dell’ultimo del 2016 , il più devastante, è ancora impresso nelle nostre menti e carni. 

Nell’afa di questo agosto e con la paura della variante Delta, l”amministrazione comunale ci pone davanti ad una scelta importante su una questione molto difficile e complessa.  Sull’orizzonte molte nuvole minacciose di nuove chiusure e di un probabile ritorno della pandemia.  Poche le certezze per il futuro, ma una riflessione è necessaria. In primo luogo il terremoto nelle nostre terre è un fenomeno non raro.

Non sappiamo quando e come si ripresenterà ma sappiamo che le nostre terre sono ballerine. Siamo già in ritardo con la ricostruzione. Dobbiamo fare in fretta e prevenire le catastrofi troppo spesso subite come un destino crudele e inesorabile. La tecnologia ci offre una vasta gamma e modalità di costruzioni antisismiche che ci permettono di ridurre le casualità specialmente umane,  non ci sono alibi.

In secondo luogo, è vero, bisogna mettere in sicurezza le situazioni più a rischio come le scuole. E’ un dovere morale non più eludibile. La loro sicurezza è e rimane la priorità tra le priorità.

Ben venga la rimodulazione dei finanziamenti per il sisma che giacciono da anni inutilizzati per il plesso Minervini – Sisti. Mai come in questo momento storico, pubblico e privato, possono accedere a copiose risorse finanziare,  c’è bisogno solo di progettualità, più cooperazione soprattutto tra Enti territoriali, un privato più attento al bene collettivo e soprattutto una ‘ visione’ o immaginare o sognare come potrebbe essere la nostra piccola, città. Un’occasione unica, non perdiamola,  per ridisegnare e cominciare a dare un nuovo volto a Rieti.

Abbiamo bisogno di scuole  nuove e moderne, ripeto nel più breve tempo possibile. Non è necessario percorrere iter amministrativi lunghi e tortuosi. Ci sono molti edifici nel centro storico e in prossimità del quartiere  Città Giardino  (non so se questa amministrazione li ha censiti) che non hanno valore storico e che da decenni come fantasmi deturpano il bel paesaggio.  Questi, con le nuove tecnologie, possono diventare spazio e luoghi dove fare le scuole ex-novo e non solo.

In questo modo si riporterebbe vita all’interno della città senza consumare altro suolo . Al contrario se si costruiscono nuove cubature e abitazione non necessarie , un aumento dell’offerta di case deprimerebbe ancor più un mercato immobiliare in difficoltà. Infine non rinunciamo al verde. Per combattere da subito i cambiamenti climatici,  uno strumento a buon mercato per mitigare l’effetto serra, è piantare alberi, aumentate il verde e ridurre le missioni di CO2.

 Implementiamo alla lettera la legge n.10 del 2013 che regola e tutela lo sviluppo del verde urbano.  Tutti auspichiamo scuole sicure nel più breve tempo possibile e nello stesso tempo creare un po’ di ordine e bellezza nella nostra città .Ristrutturare quella parte della città, è una possibilità veramente unica.

É interesse di tutti, pubblico e privato, utlizziamo all’interno della città vecchi edifici vuoti, attrezziamo quello spazio come verde urbano e se possibile facciamo una strada o ciclabile per rendere più sostenibile la mobilità in città. Forse potremmo chiamare quel quartiere finalmente e veramente città giardino. Susanna Barina, coordinatrice provinciale di Italiaviva.