“In relazione al recente episodio verificatosi al Cimitero di Rieti, leggo taluni post il cui contenuto mi lascia basita. Si parla di principi cristiani, moralità, eguaglianza come a voler imputare violazioni del rispetto fondamentale per la dignità della persona, di principi etici e valori umani.
Pertanto, in particolare in virtù della mia veste istituzionale, DEVO intervenire a tutela del servizio sociale, dell’operato silenzioso, costante, professionale e di grande partecipazione alla sofferenza che le nostre assistenti sociali toccano con mano nei tanti contesti in cui intervengono quotidianamente. Il caso particolare è stato l’epilogo di un meticoloso e sofferto lavoro.
La salma si trovava da giorni presso la struttura sanitaria senza essere da alcuno “rivendicata”. Si è proceduto a coinvolgere l’Ambasciata competente, senza avere riscontro. Al fine di assicurare alla persona una degna sepoltura i Servizi Sociali del Comune di Rieti hanno preso in carico le spese necessarie e le giovani assistenti sociali hanno pensato anche al gesto più semplice e amorevole dei fiori per il defunto. Ora, sempre nel rispetto di ogni forma di pensiero e di credo, il mio intervento vuole essere un invito ad evitare strumentalizzazioni di sorta della vicenda che sarebbero quanto più inutili, superflue e non vere.
Il dolore e la sofferenza hanno una dignità che reclama silenzio e rispetto. Lo stesso silenzio e rispetto che reclamano i nostri luoghi sacri che non possono, anzi non devono, diventare teatro di proteste di sorta. Questo è inaccettabile.
Il cimitero è il luogo in cui ciascuno vive il proprio dolore nel silenzio della preghiera e nel silenzio delle parole che, intimamente, ognuno di noi rivolge ai propri cari. È il luogo in cui i defunti devono riposare in pace. Nessuno, in nessun modo, può infrangere questa Sacralità e questa Pace.“
Giovanna Palomba