ASSESSORE FORTE, REGIONE LAZIO: STIAMO ISTITUENDO OSSERVATORIO PERMANENTE SULLE FAMIGLIE

Aldo Forte

“Porre le famiglie al centro delle politiche della Regione Lazio. Una priorità programmatica, non uno slogan”. Lo dichiara Aldo Forte, assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, presente a Milano in occasione della Conferenza nazionale sulla famiglia. “In tal senso, – spiega l’assessore – nei pochi mesi di vita del nuovo governo regionale, le prove sono già numerose.

Dall’ultima, ovvero dall’aver istituito presso il nostro assessorato un’area dedicata esclusivamente alle questioni relative alla famiglia e all’infanzia. Un’area che prima non esisteva, a dimostrazione dell’assenza, non solo nel dibattito pubblico e politico ma soprattutto in quello decisionale, di questo tema che per noi è invece di vitale importanza, come testimoniato fin dall’inizio del cambio del nome dell’assessorato in ‘Politiche sociali e Famiglia’”.

“Se è vero che i nomi sono importanti, – continua – è anche vero che in questi mesi non abbiamo aspettato di dar vita a un’area dedicata per mettere in campo atti concreti in favore delle famiglie. Tra le linee guida delle nostre delibere, infatti, sono sempre presenti interventi a loro sostegno. Gli esempi sono tanti e si va dai 6 milioni di euro stanziati in favore delle famiglie affidatarie di minori, ai progetti finanziati con 1,6 milioni in aiuto a chi in casa sta accanto ai portatori del morbo di Alzheimer, dai 15,5 milioni di euro indirizzati al potenziamento dell’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti fino ai 4 milioni di euro per la lotta alla droga grazie ai quali si creeranno centri di ascolto per le famiglie”.

“Ad ogni modo, il grande elemento di novità che sta per prendere vita in questi giorni, proprio in concomitanza con la Conferenza nazionale di Milano, è l’istituzione presso il nostro assessorato dell’Osservatorio permanente sulle famiglie”.

Questo avrà sia una componente assembleare formata dalle associazioni familiari più rappresentative a livello regionale, sia un comitato tecnico scientifico composto da esperti nel campo della Sociologia della famiglia, oltre ai direttori regionali competenti in materia di politiche sociali e sanità.

L’osservatorio regionale avrà il compito, di concerto con l’Osservatorio nazionale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di analizzare le best practice già presenti tanto in Europa, quanto in altre regioni italiane, al fine di studiare, attualizzare e proporre provvedimenti, anche normativi, volti a risolvere i problemi che le famiglie dovranno affrontare nei prossimi anni.
Inoltre, di concerto con l’assessorato, sarà promotore di periodiche occasioni di confronto con la Pubblica Amministrazione, i Servizi sociali, sanitari ed educativi, le organizzazioni del volontariato e le associazioni sulle politiche e sugli interventi sociali che interessano le famiglie, le condizioni dell’infanzia e la funzione della genitorialità.

“Sebbene previsto dalla nostra legge regionale, – spiega l’assessore – l’Osservatorio non è stato mai costituito e preso in considerazione dalla passata amministrazione. A riprova del fatto che per troppo tempo le famiglie sono state lasciate sole a fronteggiare compiti enormi, che vanno dall’assistenza agli anziani, ai disabili e ai minori fino alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, senza dimenticare l’assenza di una politica fiscale adeguata”.

“Considerato l’avvento del federalismo, – continua – ci stiamo già attrezzando anche su questo fronte. Oltre all’Osservatorio, a breve sarà istituito anche un tavolo tecnico che avrà il compito specifico di studiare nuovi metodi di rimodulazione del sistema di compartecipazione delle famiglie alla spesa per le prestazioni sociali e sociosanitarie. E di individuare nuovi modelli di tassazione. In particolare, l’attenzione verrà posta non solo sul Quoziente, ma anche sul ‘Fattore Famiglia’ che verrà presentato proprio in occasione del Forum di Milano, a riprova, quindi, del nostro grande interesse e della nostra apertura nei confronti di quanto si muova nel mondo dell’associazionismo.

Non a caso, – precisa – abbiamo deciso di essere a Milano da protagonisti e non da gregari. Per l’occasione, infatti, abbiamo già fissato una serie di incontri con diverse associazioni del settore e, in particolare, anche con l’assessorato alle Politiche sociali della Lombardia, per stabilire un confronto che continui nel tempo anche a livello nazionale. Questo perché – conclude – il nostro Paese e la nostra Regione non rimangano in coda all’Europa nel sostegno alle famiglie, ma possano rappresentare a breve un modello a cui ispirarsi”.