“In questi giorni si è parlato molto del rapporto tra sport e politica. Ritengo importante, come donna di sport, come madre, come moglie e come consigliera di parità della provincia di Rieti, esprimere un pensiero chiaro e costruttivo. Lo sport, nella sua essenza, non è competizione fine a sé stessa né distinzione tra chi merita e chi no. Lo sport è vita, è amore, è inclusione. È una scuola di rispetto e di crescita, che appartiene a tutti e non può essere riservata soltanto a chi ha più mezzi o più seguito. Per questo credo che il compito della politica, se vuole davvero accompagnare il mondo sportivo, non sia quello di premiare soltanto le società già affermate o considerate “vincenti”, ma soprattutto quello di sostenere chi fatica a restare in piedi: le società dilettantistiche, quelle che aprono le porte a bambini e ragazzi in difficoltà, quelle che rappresentano un presidio sociale nei territori.
Ridicolizzare o svalutare chi prova, con sacrificio, a portare avanti un progetto sportivo non aiuta nessuno. Non esistono società “scarse” o “meno degne”: esistono realtà diverse, ognuna con la propria funzione, tutte preziose per la comunità. Sul campo è giusto che vinca chi è più bravo, ma nella vita ogni società che dà spazio, educazione e speranza ai giovani è già vincente. Il mio invito è a guardare allo sport per quello che realmente è: un bene comune, un’occasione di crescita e di uguaglianza. Dobbiamo andare avanti con questo spirito, senza escludere nessuno e senza contrapporre chi ha già risorse a chi ne avrebbe maggiore bisogno. Lo sport non divide, ma unisce. Lo sport non umilia, ma solleva. Lo sport non è privilegio, ma diritto di tutti”.
Così nella nota Anna Elisa Pace, consigliera provinciale Pari Opportunità”