ANGELONI, UGL MEDICI: LA SALUTE PRIMA DEI CONTI

Ospedale San Camillo De Lellis Rieti

Con la sentenza n. 8254 del 2 marzo 2011 la Quarta Sezione Penale della Cassazione ha annullato un verdetto di assoluzione a carico di un medico a suo tempo citato in giudizio per aver dimesso un paziente seguendo “ragionieristici DRG e criteri guida di economicità”.

La decisione della Corte, rappresenta un precedente di grande rilevanza e dovrebbe far riflettere tutti gli “addetti ai lavori”, a cominciare dal Ministro Fazio, sul marcato divario tra i bisogni di salute dei cittadini e la politica sanitaria che caratterizza sempre di più il nostro SSN.
A quanto è dato di capire, infatti, il medico in questione, evidentemente per ottemperare alle strategie aziendali, ha applicato la classificazione DRG, omettendo però di considerare i risultati a distanza del trattamento, elemento che certo il professor Fetter di Yale (colui che ha concepito il sistema DRG) non avrebbe voluto si fosse sottovalutato.

L’episodio, solo uno dei moltissimi, dimostra, intanto, che le strategie di gestione sanitaria che, come è noto,  copiamo quasi sempre da altri paesi per organizzare il nostro sistema, non vengono spesso approfondite e contestualizzate, rivelandosi spesso solo mnemonica e accademica applicazione di principi teorici. Ma indica anche, cosa che più dovrebbe preoccupare, che salute e sanità sono nella nostra realtà sempre più distanti tra loro, quando  anche l’uomo della strada intuitivamente capisce che dovrebbero essere obbiettivi complementari di un sistema al servizio della collettività.

Cosicché mentre la salute continua a rappresentare lo scopo di ormai pochi privilegiati che hanno voluto o potuto essere medici con la M maiuscola, la politica sanitaria  è troppo spesso niente altro che eserciZio (altro che visione e missione) di medici-non medici e amministratori alla ricerca di nuovi spazi di carriera. Ed è proprio a questi ultimi che la sentenza sembra di fatto indirizzata quando ribadisce, inequivocabilmente, che la salute dei pazienti deve prevalere sui criteri di contenimento della spesa sanitaria.

Otre tutto, nonostante i DRG e quanto ancora sia stato adoperato per controllare la spesa, il “buco” nei conti c’è lo stesso e, come la nostra stessa situazione locale lo dimostra, senza nemmeno il giusto corrispettivo in termini di salute. Un avvertimento in più, dunque, per i nostri amministratori a cui è richiesto da un lato risanare il bilancio, per garantire la sopravvivenza della ASL, e, dall’altro, fare ciò salvaguardando un bene primario e, al tempo stesso, un diritto inviolabile dei cittadini.