ANCORA DA FORMARE LE TERNE PER LA SCELTA DEI PRESIDENTI DI PARCHI E RISERVE

Parco

Con una nota indirizzata a Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, a  Marco Mattei, Assessore all’Ambiente, a Giuseppe Emanuele Cangemi, Assessore agli Enti Locali, a Mario Abruzzese, Presidente del Consiglio Regionale e a Roberto Carlino, Presidente della  Commissione Regionale Ambiente, il Sindaco di Paganico Sabino e Rappresentante Regionale dell’ANPCI, l’Associazione che raggruppa i Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, protesta per il ritardo nella formazione delle terne su cui scegliere i presidenti di parchi e riserve della Regione.

Scrive Dominici: “A distanza di quasi tre mesi dalla scadenza dei bandi per la nomina dei Presidenti di Parchi e Riserve Regionali, debbo purtroppo constatare come presso tali Enti non siano ancora pervenute le terne previste dalla legge regionale n. 29/97 sulle quali le Comunità di Parco debbono esprimere il prescritto parere.

Tale ritardo, che ovviamente impedisce il normale, sollecito iter procedurale, continua a provocare il permanere di quello stato di tensione già evidenziato con la mia precedente nota del 20.8.2010 che purtroppo non ha avuto alcun riscontro, né diretto né indiretto, ed una mortificazione delle autonomie locali che già hanno espresso nei tempi indicati da codesta Regione i  propri rappresentanti.

In qualità di Presidente della Comunità di Parco dei Monti Navegna e Cervia, di Sindaco del Comune di Paganico Sabino e di Rappresentante Regionale ANPCI sento quindi il dovere di tornare sull’argomento, peraltro trattato ampiamente per ben due volte dall’Assemblea della Comunità Navegna Cervia nelle sedute del 20.8.2010 e 13.9.2010,  per chiedere ancora:

a) il sollecito invio delle terne dei candidati Presidenti, auspicando che le stesse siano formate da provati esperti del settore che abbiano profonde radici nei territori di riferimento;

b) una drastica riduzione dei compensi attribuiti ai Commissari e ai futuri nuovi amministratori nell’ottica del contenimento dei costi della politica e della destinazione delle consistenti economie di spesa per la promozione economica e sociale dei Comuni che insistono sulle aree protette, a parziale ristoro dei vincoli da essi subiti per la presenza di aree protette;

c) una rapida modifica della legge regionale n. 29/97, sulla quale si ribadisce ovviamente la richiesta di un’ampia consultazione degli Enti Locali e delle loro forme associative,  in maniera tale che  le rappresentanze territoriali acquistino o riacquistino un ruolo gestionale effettivo e non di semplice “consultazione” come oggi avviene all’interno delle Comunità di Parco”.