“SIAMO LA BUFERA CHE NON SI FERMA, RISCATTO. E’ ORA!” E’ questo lo slogan con il quale gli studenti di Rieti questa mattina sono scesi in piazza per manifestare contro l’alternanza scuola-lavoro.
Non possiamo restare indifferenti davanti ai numerosi casi di mala alternanza scuola-lavoro. Controvento si è unita alla mobilitazione che questa mattina, venerdì 24 novembre, ha gran voce in decine di piazze d’Italia, che la nostra formazione sia tutelata con un alternanza di qualità.
Siamo gli studenti e le studentesse costretti a centina di ore di lavoro gratuito lontane dai nostri percorsi scolastici, immessi nel mercato a fornire una manodopera gratuita, autofinanziandoci i nostri percorsi di tirocinio. La relazione tra forma e lavoro viene oggi totalmente distorra: si passa da lavorare gratuitamente obbligati dalla necessità di sostenere gli esami di maturità o acquisire CFU per laurearsi (come nel caso dell’alternanza è tirocini curriculari) a lavorare per pagarsi gli studi.
Si è anche tornata a sentire la vecchia scusa di noi giovani “pigri e bamboccioni” che non vogliono lavorare perchè “snob e viziati”. Una rappresentazione che fa comodo solo a chi sulla nostra pelle continua a costruire profitto incoraggiando il conflitto fra generazioni, l’ennesimo volto della guerra tra gli ultimi.
Gli studenti sono partiti dal piazzale della stazione (p.zza Berlinguer) per arrivare in piazza Vittorio Emanuele II dove hanno tenuto un’assemblea pubblica su:
– un’alternanza gratuita ed attinente ai nostri percorsi formativi scolastici;
– un’alternanza che coinvolga gli studenti nell’organizzazione dei percorsi;
– un’alternanza etica (no in industrie che inquinano o che hanno avuto relazioni con la criminalità organizzata);
– per uno Statuto che tuteli l’alternanza con le basi nell’impegno e nel lavoro come realizzazione dell’individuo e base per la crescita e lo sviluppo del nostro paese, come sancito nel comma 1 della Costituzione della Repubblica Italiana “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.