Amatrice, Accumoli e Cittareale escono dal Biodistretto Terraviva. Con la mozione di sfiducia, inviata in vista del Consiglio direttivo dello scorso 4 novembre, a firma dei sindaci delle tre città, in qualità di soci, già erano state denunciate tutte le criticità del caso, riguardo le modalità di gestione, il livello di trasparenza e il mancato coinvolgimento delle imprese nella partecipazione al Biodistretto, arrivando a chiedere le dimissioni del Presidente e dell’intero Consiglio Direttivo. Ma ora la situazione è giunta a un punto di non ritorno.
“Analizzando l’ordine del giorno odierno – dichiarano in una nota congiunta – appare evidente che si continui a perseverare nel medesimo atteggiamento, portando avanti decisioni rilevanti senza un processo decisionale coerente, corretto e non condiviso. Per tali ragioni Amatrice annuncia le proprie dimissioni ufficiali dal Consiglio Direttivo, che saranno notificate tramite PEC al Presidente. E contestualmente verrà formalizzata la richiesta di uscita dall’Associazione del Biodistretto, come già anticipato nelle sedute precedenti.
Il Comune ribadisce il proprio impegno a sostenere lo sviluppo delle micro e piccole imprese del territorio, promuovendo iniziative e progetti aperti e partecipativi, anche oltre i confini comunali. Si tratta di un obiettivo sempre dichiarato e perseguito, che tuttavia non ha trovato adeguato spazio all’interno dell’attuale assetto del Biodistretto. Da oggi lavoreremo per avviare altri processi, e individuare nuovi strumenti operativi”. Così nella nota i Comuni di Amatrice, Accumoli e Cittareale














