ALESSANDRO DI VENANZIO: UNINDUSTRIA LOCALE GIOCA DA SEMPRE IL SUO RUOLO

Di Venanzio con Marcecaglia

Ringrazio sinceramente il segretario provinciale della CGIL,che non fa parte del gruppo di quelli che dicono sempre “no” ma anzi mi invita, e di questo ne sono grato a giocare assieme alla mia Associazione un ruolo importante per i nostri lavoratori e per il nostro territorio, anche se e’ il lavoro che svolgiamo quotidianamente.

Come dice la nostra presidente Marcecaglia i nostri lavoratori sono il nostro patrimonio, e noi ce li teniamo ben stretti…..vorrei pero’ anch’io senza polemizzare ma con rispetto e stima nei confronti dell’amico Pietrantoni chiarire alcune cose.

Premetto che questa   crisi ha lasciato segni indelebili nell’industria.

Ha accelerato lo spostamento del baricentro della produzione verso i paesi emergenti e rimesso il manifatturiero, come motore dello sviluppo, al centro dell’attenzione nei paesi avanzati, con particolare enfasi sulle nuove tecnologie, la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico, l’innalzamento del valore fondato sulla conoscenza.

Il ripensamento e la riallocazione delle risorse sono resi urgenti dalla constatazione che in alcuni settori restano profonde e probabilmente incolmabili le perdite di attività scavate dalla recessione.  Duratura è la tendenza all’innalzamento del costo delle materie prime, che di recente è stato accentuato da fenomeni di temporanea scarsità e tensioni geopolitiche: occorrerà innovare processi e prodotti per recuperare margini, perchè il travaso sui prezzi finali è compresso dall’accesa concorrenza.  I differenziali di crescita spingono a indirizzarsi verso i nuovi mercati, soprattutto asiatici, con percorsi di piena internazionalizzazione.

Tornando a noi non credo che l’uscita di Rieti dalla Casmez sia stata allorra    dovuta a negligenze di Confindustria, ma a dati che noi tutti conosciamo e piu’ volte contestato che proprio voi come CGIL, credo vogliate riproporre  il giorno 14 invitando anche il nostro presidente regionale Regina.

Certi compiti  penso  spettino piu’ alla politica,che agli imprenditori come nella precedente giunta regionale siamo riusciti a perdere i famosi piani di inserimento…..e anche li’…le colpe sono di tutti…nessuno escluso……dove eravamo  ????? Non ho detto che non bastano le bandiere sulla Salaria per risolvere i problemi, ma ho detto e ne abbiamo parlato tante volte che non dobbiamo arrivare sulla Salaria con le bandiere……e questo proprio per rispetto dei lavoratori…… perche’ caro Tonino, quando siamo arrivati con le bandiere…sappiamo che e’ dura recuperare…..era solo e soltanto un ennesimo invito alla prevenzione…in quanto e’ molto meglio prevenire che curare…….

Ho poi detto che ben vengano aiuti ai lavoratori della Ritel o ad altri in difficolta’, ma ho anche invitato la nostra Regione ad aiutare tutto il nostro territorio, in quanto ritengo che  eventuali  aiuti o stati di crisi debbano essere assolutamente estesi   a tutti indistintamente… e se non utopistico aiuti maggiori a chi crea occupazione….magari…diventeremo un territorio veramente attraente…….

Per quanto riguarda  l’elasticita’ ….e’ quella richiesta dal mercato…..a differenza di anni fa quando si ricevevano ordini a programma anche semestrali….ma questo tutti i lavoratori lo sanno….piu’ di allora……si sopravvive se si riesce a rispettare date di consegna che certi paesi non possono rispettare…..non si producono piu’ le cose in serie….ci salviamo solo grazie alle piccole nicchie, dove siamo piu’ competitivi….proprio per i piccoli numeri….

La qualita’ e l’innovazione sono il nostro dna…non ci mancano, nel settore prettamente industriale  le nostre aziende dalla ex Telettra, alla ex Texas e alla ex vanossi ne sono testimoni e sono stati i maestri del know how acquisito da noi piccoli che siamo venuti dopo……

E se pensi che il costo del lavoro non incida…sappi che la nostra sopravvivenza e’ data proprio dal know e dalla professionalita’ delle nostre maestranze…. e’ data poi,anche dal nostro sacrificio,dal nostro voler credere in questo territorio, dal nostro non voler mollare…anche quando…rientriamo la sera a casa con 1000 problemi…e la mattina ci aspetta il direttore della banca…… si,siamo noi,quelli che hanno a volte responsabilita’ troppo grandi, eppure si va avanti…e allora il rispetto…prima di tutto da ambo le parti…

Che ben venga un confronto caro Tonino, ma leale, costruttivo, pacato, senza eccessi di estremisimi, cercando di capire dove possiamo migliorare…e’ un compito che spetta a tutti…..non solo a confindustria….e come gia’ detto non deve esser un tavolo di aria fritta….

Mi sembra che di qualche grande tavolata…non si sia risolto nulla. anche se al 2015 mancano ancora  anni….ma le speranze sono vane…. e poi…..spingiamo su un sistema di accordo diverso, nuovo……non di inizio 900, fatti partecipe e ti saro’ vicino, come imprenditore e come uomo
 
anche su un discorso serio di prevenzione presso il Ministero che conosci bene,e lavoriamo per far sviluppare la  cittadella dell’innovazione……anche li’ il vs peso sarebbe determinante.. e si tratterebbe di prevenzione….
li’ potremmo sicuramente creare posti di lavoro e speranze per i nostri giovani, del resto ci abbiamo creduto tutti…..

Quindi pronto al confronto,con piacere ed inpegno…io credo nel nostro territorio……e magari scrivendo nero su bianco problematiche e priorita’ qualcosa riusciremo a fare.