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venerdì 31 Ottobre 2025
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Aggiornamento Osservatorio AUBAC sugli usi idrici del Distretto dell’Appennino Centrale e cambiamenti climatici

Nel corso della settimana dal 25 al 31 ottobre 2025, le condizioni meteorologiche sul Distretto dell’Appennino Centrale sono risultate nel complesso stabili, con precipitazioni deboli e irregolari. Gli apporti più significativi si sono concentrati nella giornata del 25 ottobre, quando si sono registrate cumulate giornaliere comprese tra 6 e 13 mm, localmente più elevate sui settori tirrenici e nelle aree interne umbre. Nei giorni successivi si sono osservate condizioni più asciutte, con assenza di piogge di rilievo e temperature che si sono mantenute superiori alla media stagionale di circa 2 °C, un regime termico che favorisce l’evapotraspirazione reale, limitando gli effetti già modesti delle scarse piogge.

In tali condizioni meteoclimatiche non si sono verificate variazioni positive sulle portate dei corsi d’acqua o sui livelli delle falde, che restano in gran parte stazionari. Nel complesso, il Distretto idrografico dell’Appennino Centrale mostra un quadro stabile dello stato della risorsa rispetto alla settimana precedente, mantenendosi su un livello di severità medio, ma con tendenze al peggioramento in alcune aree già critiche, in particolare nelle Marche (ATO 1 e 4) e in Abruzzo (sub-ambito Peligno – Alto Sangro).

Regione Toscana

In Toscana si conferma una condizione di severità idrica normale sull’intero territorio regionale. Il quadro regionale resta stabile e in linea con i valori stagionali.

Regione Marche

Nelle Marche le precipitazioni sono state nel complesso molto scarse o assenti. Il deficit pluviometrico mensile permane e le sorgenti, così come i corsi d’acqua, non mostrano incrementi di portata. Nell’ATO 1 si conferma una situazione da tenere sotto osservazione, dovuta ai ridotti volumi di invaso e alla necessità di utilizzo delle fonti integrative: la severità, già in peggioramento sale ad un livello medio. Nell’ATO 4 la situazione, in termini di disponibilità delle portate delle sorgenti, si conferma in peggioramento e la severità idrica locale, già ad un livello medio, è prossima ad entrare in alta in caso perduri la scarsità di precipitazioni. Negli altri ambiti territoriali ottimali non si rilevano variazioni.

Regione Abruzzo

In Abruzzo le scarse piogge settimanali hanno raggiunto cumulate massime di circa 6,5 mm solo nella giornata del 25 ottobre, senza poter produrre effetti significativi sulle portate delle sorgenti. Nel sub-ambito 3 (Peligno – Alto Sangro) si osserva una ulteriore riduzione della portata della sorgente Gizio, attualmente a circa 200 l/s, valore inferiore a quello del medesimo periodo stagionale. Anche le sorgenti Le Prata e Rivisondoli, evidenziano un leggero calo di portata, ma con valori ancora prossimi alla media stagionale: la severità si mantiene bassa ma con una tendenza al peggioramento. Negli altri sub-ambiti la situazione non varia rispetto a quanto comunicato la settimana precedente.

Regione Umbria

In Umbria le precipitazioni più rilevanti, che si sono concentrate nella giornata del 25 ottobre, hanno raggiunto la cumulata giornaliera di circa 10 mm. Tali apporti non hanno modificato il quadro di severità idrica che rimane media sull’intero territorio regionale, e la situazione dello stato della risorsa resta sostanzialmente invariata e in monitoraggio. Il Lago Trasimeno permane in condizione critica, con livello registrato (venerdì 31 ottobre) alla stazione di Monte del Lago pari a –1,68 m rispetto allo zero idrometrico di riferimento.

Regione Lazio

Anche nel Lazio le precipitazioni più significative si sono verificate il 25 ottobre, con valori cumulati prossimi ai 13 mm; praticamente molto scarse o assenti negli altri giorni della settimana. Anche in questo caso, gli apporti pluviometrici, così brevi temporalmente, e modesti nel quantitativo, non hanno potuto determinare effetti apprezzabili sullo stato quantitativo della risorsa: il livello delle severità degli ATO regionali rimane il medesimo già comunicato la settimana precedente. Si conferma, quindi, una severità di livello medio nell’ATO 2 – Roma Città Metropolitana.

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