A Rieti presentazione del libro "Il caso David Rossi"

Venerdi 16 marzo, dalle ore 18, presso la Sala dei Cordari a Rieti verrà presentato il libro “Il caso David Rossi”, edito Chiare Lettere.
“Ho paura. Voglio parlare con i magistrati… Aiutatemi! Domani potrebbe già essere troppo tardi!” Le ultime parole di David Rossi. Dalle mail inviate all’amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola due giorni prima di morire
Uno degli uomini più potenti e in vista di Siena, guru della comunicazione del Monte dei Paschi, per vent’anni ombra di Giuseppe Mussari, capo indiscusso della banca, il 6 marzo 2013 precipita dalla finestra del suo ufficio dopo aver avvisato la moglie che stava tornando a casa. Per la procura fin da subito è suicidio. Eppure il cadavere ha ferite dovute a una colluttazione. Un giallo italiano che ricorda i casi di Roberto Calvi e Raul Gardini. Un’inchiesta chiusa con troppa fretta, mille buchi e clamorosi errori nelle indagini.
Questo libro entra nella scena del delitto attraverso documenti inediti e mette in fila fatti, perizie, lacune, testimonianze decisive. Un racconto attento e appassionato, minuzioso e pieno di suspense, che conduce il lettore a un passo dalla verità.
Davide Vecchi ha seguito fin dall’inizio le inchieste relative a Mps. È a processo con Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, per aver pubblicato le mail che il manager aveva inviato all’amministratore delegato due giorni prima di morire. Un processo singolare, oggetto di interrogazioni parlamentari, del quale si è occupato anche il Global Freedom of Expression della Columbia University di New York, ritenendolo un tentativo di limitare la libertà di stampa.
Davide Vecchi, inviato del “Fatto Quotidiano”, si occupa da anni di cronaca giudiziaria e politica. Con Chiarelettere ha pubblicato due libri inchiesta su Matteo Renzi, più volte ristampati: “L’intoccabile” (2014) e “Il prezzo del potere” (2016), introdotti da Marco Travaglio
“C’è una mattina ogni 364 giorni in cui ti svegli e non hai bisogno di fare mente locale perché sai benissimo che giorno è”. Sono passati cinque anni dalla morte di David Rossi, avvenuta il 6 marzo 2013, eppure la moglie Antonella Tognazzi, così come i familiari, ancora aspettano una verità su quanto accaduto al manager di Monte dei Paschi di Siena. Se non una verità assoluta, almeno una verità credibile. Perché a oggi la procura di Siena è riuscita a decretare per ben due volte che si tratta di suicidio. Ma gli errori investigativi rendono chiaramente impossibile la ricostruzione compiuta dai magistrati e poi sposata da due diversi giudici per le indagini preliminari. Un libro di Chiarelettere  a ottobre (il Caso David Rossi) e nei mesi successivi anche i servizi delle Iene hanno evidenziato tutte le incongruenze, le lacune, gli errori contenuti negli atti. L’ultimo: il gip nel secondo decreto di archiviazione ha scritto che durante le fasi investigative era stata sentita come persona informata sui fatti anche Lorenza Pieraccini, l’ex segretaria di Fabrizio Viola, all’epoca amministratore delegato di Rocca Salimbeni. Ma in realtà Pieraccini non è mai stata sentita dagli inquirenti se non lo scorso dicembre, quasi due anni dopo dal decreto del gip.
Troppi i punti interrogativi rimasti senza risposta. Uno dei tanti ‘misteri d’Italia’ destinato a finire nell’oblio senza una particolare attenzione mediatica.
La presentazione del libro di Davide Vecchi che avverrà a Rieti, nella sala dei Cordari, il 16 marzo alle ore 18 darà modo di esaminare i punti oscuri di questa vicenda e di riflettere sulla necessità di ricerca della verità come diritto di noi tutti.
All’incontro prenderanno parte, oltre l’autore del libro, Antonino Monteleone, inviato de ‘Le Iene’ che ha riacceso i riflettori sulle numerose contraddizioni di questa vicenda portandola a conoscenza del grande pubblico e costringendo la magistratura all’ apertura di nuovi fascicoli di indagine, Ranieri Rossi fratello di David e il legale della famiglia, avv. Paolo Pirani.
Modererà il giornalista Fabrizio Colarieti
L’iniziativa parte dall’azione spontanea del Gruppo QVSA (Quelli di Villa Sant’Anatolia).