A PROPOSITO DELLA COOP CENTRO ITALIA

La Lombardia non è più tra le 100 Regioni più avanzate dell’Unione Europea e il Lazio compare al 143° posto (Il Messaggero del 25 u.s.). Certamente, la provincia di Rieti avrà dato un importante contributo a questa performance negativa e per convincersene sarebbe bastato assistere, nella Sala Consiliare del Comune di Rieti, alla riunione della Commissione Urbanistica del 26 agosto scorso.

Si è parlato del progetto di recupero dell’ex zuccherificio presentato dalla Coop Centro Italia, che prevede la sua trasformazione in un moderno centro commerciale, con annessi servizi, verde, infrastrutture, spazi pubblici ed altro. 60 milioni di investimenti, 200 nuovi posti di lavoro, spazio prioritario per realtà imprenditoriali ed artigiane locali, riuso solo del territorio precedentemente industriale e bonificato a norma, 18 mesi per la realizzazione dal rilascio delle autorizzazioni.

La pratica va avanti dal 2002 e negli anni successivi è stata più volte esaminata e mai definita. Dopo il bando dell’amm.ne comunale del 2010 fu presentato il progetto di cui stiamo parlando, ma l’iter per la sua definitiva conclusione in sede di consiglio comunale deve ancora iniziare.

Cosa dire dei distinguo, dei se e dei ma, dei si e dei però, dei dubbi sull’eccessiva modernità di una proposta che ucciderebbe il passato, degli inviti alla riflessione, che abbiamo ascoltato? Lasciare che sia il tempo a far marcire le soluzioni e le speranze di sviluppo e modernizzazione della nostra città non è un atteggiamento politico progressista  o un esempio di equilibrato riformismo. E’ tutt’altro, è mediocre fuga dalle responsabilità e poco conta che ciò sia frutto di incapacità o di inconfessabili convenienze.  Se la tempestività e l’efficienza della pubblica amministrazione sono anche parametri utilizzati dalla UE per valutare la competitività delle regioni, risulta evidente che il deficit di politica e di buona amministrazione da colmare localmente è davvero enorme. 

 Non resta che sperare, visto il momento, in una sorta di "ravvedimento operoso" del Sindaco Petrangeli che lo porti a formare una nuova Giunta Comunale libero dai condizionamenti delle forze politiche e legato, invece, all’universo eterogeneo dei suoi elettori. Un tale sforzo meriterebbe fin d’ora incoraggiamento e sostegno.