Sabato 6 settembre presso l’Eremo di San Gregorio I Papa detto Magno, citato per la prima volta in una bolla papale risalente all’ anno 1153, ad accogliere don Nicolae Zamfirache nuovo parroco della città di Cantalice, molti cittadini e l’ Associazione Culturale “Saletta dei Ricordi”, presieduta dalla prof.ssa Stefania Santarelli, per lo svolgimento di una toccante celebrazione, fortemente voluta dallo stesso sacerdote. Detto evento, in onore del Santo che divenne patrono della città, a seguito di una delle due terribili epidemie di peste degli anni 1528 e 1657, più probabilmente quest’ultima.
Dopo la partecipata celebrazione lo stesso ha prima benedetto e successivamente inaugurato una mostra permanente, costituita dalle agiografie dei Santi Felice da Cantalice e Francesco d’Assisi. I tomi secolari, ivi esposti, rappresentano importante testimonianza della vita e del culto a loro dedicato. Immancabili, anche volumi riguardanti le vite di San Filippo Neri e San Gregorio I Papa. Il ministro del culto ha condiviso l’ emozione del significativo momento con il dr. Fabio Patacchiola vice Sindaco del Comune di Cantalice, il Luogotenente Mariano Patacchiola comandante della Stazione Carabinieri di Cantalice nonché il prof. Maurizio Rossi vice Priore della Confraternita di San Felice da Cantalice. Molto apprezzato dall’ ecclesiastico anche l’ altare ligneo del XVIII secolo, di recente restaurato, quale contributo alla ricostruzione della prestigiosa storia dell’ Eremo. Gregorio fu Papa dal 590 a 604 d.C. Questi ebbe il merito di essersi dedicato con diligenza al restauro di templi sacri e la realizzazione di nuovi monasteri, ma soprattutto per aver dato origine al canto gregoriano
. Questa opera riformò la liturgia della Chiesa romana raccogliendo le melodie, che dallo stesso Santo traggono il nome. Di recente, si è voluto dedicare detto sacro manufatto alla memoria di Claudio Di Muzio e Stefano Colarieti, giovani musicisti di Cantalice prematuramente scomparsi. Parimenti ammirata anche la lastra in rozza breccia di età arcaica che si riferisce al Consolato di Caio Cassio e Publio Licinio, risalente all’ anno 581 di Roma, oggetto del discorso che l’ illustre archeologo Teodoro Momnsen, premio Nobel per la letteratura nel 1902, tenne a Roma nel 1896 all’ Imperiale Istituto Germanico in Campidoglio.
Al termine della cerimonia, le parole del reverendo: “Grazie di cuore a tutti Voi che siete venuti e avete reso significativa questa celebrazione. San Gregorio Magno ci benedica ed assista sempre, facendoci crescere nella devozione stabile a Gesù, che si manifesta nella messa domenicale, nella carità fraterna e in una vita secondo lo spirito evangelico.