UIL PA Penitenziari,  rende noti  alcuni  dati che aiutano a comprendere in quali criticità si dibatta il sistema penitenziario regionale.
“Al 31 dicembre nei penitenziari del Lazio erano presenti  6368 detenuti ( 5931 uomini, 437 donne),  con una media dell’indice di sovraffollamento  attestata al 36,6 %. Velletri (75 %) risulta essere  l’istituto penitenziario, nella regione,  con il più alto indice di affollamento seguito da Cassino (67,4 %), Civitavecchia NC (64,8 %) e Viterbo ( 64, 4%) . Rebibbia e Regina Coeli sono due dei dodici istituti penitenziari che in Italia ospitano più di mille detenuti. 
 Il vecchio carcere di Civitavecchia ( -15,2 %)  e il nuovissimo carcere di Rieti ( – 64,4 %) risultano essere tra i 34 penitenziari che in Italia non presentano alcun indice  di sovraffollamento. Occorre, però, precisare che  Civitavecchia è parzialmente inutilizzabile mentre a Rieti si afferma il paradosso di un istituto nuovissimo che non può entrare a pieno regime perché mancano gli agenti penitenziari e il personale amministrativo per garantirne la piena operatività”.
  I  detenuti salvati in extremis dall’intervento della polizia penitenziaria risultano essere 27. Gli atti di autolesionismo assommano a  309 (tra cui 67 a Frosinone e 63 a Viterbo)  . I detenuti che, per protesta,  hanno fatto ricorso a  scioperi della fame   sono risultati essere 521. Gli atti di aggressione, a dimostrazione di una deriva violenta,  perpetrarti in danno di poliziotti penitenziari assommano a 21 (6 a Regina Coeli e Viterbo ; 3 a Frosinone; 2 a latina e Rebibbia; 1 a Paliano e Civitavechhia NC)”.


