Siamo sconcertati dal fallimento della politica sui rifiuti messa in atto dall’Amministrazione Provinciale e dal Comune di Rieti. Sono oggettivi infatti i dati che dimostrano come si è cercato questo stallo nelle azioni di riduzione dei rifiuti e di promozione e attuazione delle raccolte differenziate “porta a porta”.
Da un lato la Provincia non ha erogato per tutto il 2010 un solo euro per tali progetti, dall’altro il Comune di Rieti, che ha ricevuto alcuni fondi e precise direttive dal CONAI, sembra fare di tutto per compromettere un percorso iniziato ormai due anni fa e che in Comuni simili si è da tempo avviato verso l’obiettivo “Rifiuti zero” (basterebbe copiare).
Non ci stupiamo dunque se anche l’acqua e il Servizio idrico integrato stanno prendendo di nuovo la strada dell’ulteriore privatizzazione, nonostante migliaia di cittadini abbiamo chiesto che i servizi d’interesse generale come quelli idrici siano considerati privi di rilevanza economica e quindi che vengano gestiti senza scopo di lucro attraverso Consorzi o Aziende speciali e non con nuovi carrozzoni semi-privati.
Ad oggi non risulta ancora chiarito nulla di quanto più volte richiesto nei primi incontri ufficiali con le associazioni cominciati nell’ottobre 2009: i contratti di affidamento dei servizi all’ASM, il contratto d’appalto del Centro di Casapenta, il volume dei rifiuti effettivamente differenziati, gli steep informativi e formativi sulla popolazione, i nuovi siti di trasferenza necessari a differenziare e raccogliere correttamente e a norma di legge i rifiuti.
Non ci stupiamo dunque che l’ASM Rieti SpA disattenda il progetto approvato per i quartieri pilota (Campoloniano, Villette e Villa Reatina), se ha come obiettivo principale incenerire i nostri rifiuti. Come organizzazione che si è autoproposta al controllo dell’efficienza, efficacia e qualità del servizio chiediamo che venga meglio esplicitato il ruolo delle organizzazioni civiche anche in relazione all’applicazione comma 461 art.2 legge 244 del 2007 (Legge Finanziaria 2008) e che vengano finalmente forniti tutti i dati e chiarimenti che devono essere oggetto di apposita ed urgente riunione plenaria tra tutti i soggetti interessati, anche per discutere delle necessarie modifiche e proposte attuative al Piano Provinciale dei rifiuti!.
1) Se nella Programmazione delle risorse finanziarie per gli anni 2009-2011 sono previsti finanziamenti per quasi 6.500.000 € perché, invece di favorire l’attuazione della previsione contenuta nel Piano Provinciale (40% di raccolta differenziata contro il 65% che la legge imporrebbe) dotando i Comuni di mezzi, materiali e personale adeguati, l’Assessore Felici si prodiga quasi quotidianamente nel convincere i Comuni a confluire in una fantomatica Multiservizi privata in un momento in cui, tra l’altro, gli ATO sono ormai defunti e soprattutto dopo essere stati eletti invocando la gestione pubblica?
Osserviamo infatti che i resoconti della raccolta porta a porta nelle zone oggetto di sperimentazione, seppur ancora parziali, appaiono approssimativi e contraddittori. Macroscopicamente discordi sono i dati ed argomentazioni esposti da ASM – che li ritiene ben al di sotto delle aspettative – rispetto ai dati di Legambiente che li ritiene, al contrario, positivi ed incoraggianti.