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martedì 4 Novembre 2025
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Cgil Lazio: vergognosi i licenziamenti della Bonifica

Quanto sta accadendo nei Consorzi di Bonifica a Latina e Rieti, è puramente vergognoso. Non solo non si pagano gli stipendi da mesi ora sono arrivati i licenziamenti. Il Consorzio di Rieti ha licenziato due lavoratori con la giustificazione della mancanza delle risorse, invocando quindi i problemi economici.
“E’ scandaloso che una faida tra i Consorzi di Bonifica e la Regione Lazio venga scaricata sui lavoratori – affermano dalla Flai Cgil di Roma e del Lazio Pino Cappucci ed Eugenio Siracusa – che non hanno nessuna responsabilità se non quella di essere amministrata da persona con scarsa competenza. I Consorzi di Bonifica, fondamentali per la tutela del territorio, ad oggi assicurata dai lavoratori e non certo dai Presidenti di turno, sono enti privatistici ad indirizzo pubblico, ma l’unica cosa che hanno saputo fare in questi anni è stato quello di tirare a campare solo con i soldi della Regione, con risorse pubbliche”.
“Ad oggi la gestione è fallimentare sotto tutti i punti di vista – prosegue la nota della Flai Cgil di Roma e del Lazio – per questo oltre ad impugnare i licenziamenti chiediamo l’intervento diretto dell’assessorato all’ambiente e dell’assessore Refrigeri”.
Da mesi infatti l’assessore Refrigeri ha deciso di avviare una riorganizzazione dei Consorzi di Bonifica, cosa che ha fatto nascere forti frizioni tra i consorzi, che sono amministrati da Cia, Coldiretti e Confagricoltura, e la regione Lazio. “Se è vero che i consorzi campano solo con le risorse pubbliche – aggiungono i segretari Cappucci e Siracusa – ora l’assessore deve intervenire con la mano pesante chiedendo conto di questa situazione di sfacelo e commissariando il consorzio di Rieti e quello di Latina. Abbiamo chiesto alla Prefettura e all’assessorato un tavolo urgente di confronto per affrontare questa situazione e nel frattempo abbiamo dichiarato lo sciopero di settore per il 17 settembre. E’ impensabile che nei consorzi si continuino a mantenere stipendi faraonici dei direttori e si licenziano i lavoratori che prendono poche centinaia di euro, se c’è un problema riguarda i vertici non certo i dipendenti”.

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