SCUOLA: PROCLAMATO LO SCIOPERO NEI GIORNI DEGLI SCRUTINI

RdB Scuola

Il feroce attacco alla scuola pubblica statale prosegue senza sosta: dopo i 150 mila posti di lavoro cancellati, 8 miliardi di euro di finanziamenti tagliati ora la manovra finanziaria colpisce direttamente gli stipendi e le pensioni dei dipendenti pubblici, conferma il blocco delle assunzioni dei precari fino al 2015 !

SCIOPERIAMO per :
1) ritiro dei tagli alla scuola previsti dalla legge finanziaria 133/2008;

2) definizione di un contingente di nuove assunzioni a tempo indeterminato pari a tutti i posti disponibili e internalizzazione di tutti i lavoratori delle ditte che lavorano per la scuola (ex-lsu, co.co.co, a prestazione d’opera);

3) ritiro di tutti i regolamenti e decreti sulle elementari, le superiori e i centri per l’educazione agli adulti;

4) ritiro del decreto “salva precari” e dei contratti di disponibilità per la piena applicazione della legge 124/99 sui contratti a tempo indeterminato sui posti vacanti;

5) avvio di un confronto con e tra tutte le componenti della scuola per il suo vero rinnovamento, ritiro di tutte le circolari contro la libertà di pensiero e d’espressione come quella dell’USR dell’Emilia Romagna;

6) ritiro della Manovra /Massacro.

RdB/USB Scuola, con spirito unitario, ha proclamato lo sciopero nelle stesse giornate in cui è stato indetto dai Cobas, USI, ORSA ma con modalità diverse.

Abbiamo optato per l’indizione di uno sciopero regionale e breve delle attività funzionali.
La RdB-USB Scuola ha ottenuto l’approvazione della Commissione di Garanzia per l’attuazione dello sciopero breve, che permette ai docenti di astenersi dal lavoro solo per uno o più scrutini ed alternarsi nei due giorni consentiti per legge. La legge in questi casi prevede una trattenuta equivalente al compenso orario per le attività aggiuntive “non di insegnamento” cioè a 17,5 euro l’ora.
 
Lo sciopero degli scrutini è giusto, necessario e soprattutto utile, tanto più mentre il governo si prepara ad emanare una manovra “lacrime e sangue” per continuare a garantire lauti profitti a banche e imprese, scaricando sui lavoratori i costi della crisi. Dal 1993 ad oggi i lavoratori hanno fatto sacrifici per ripianare il debito pubblico che grazie a lor signori è passato dal 107 al 118% del PIL!
 
Che paghi chi non ha mai pagato, paghi chi ha dilapidato tutte le nostre risorse!
14 giugno giornata nazionale di mobilitazione della scuola in concomitanza con lo sciopero generale del pubblico impiego con manifestazione a Roma ore 9.30 da piazza della Repubblica