“La scuola italiana non cerca privilegi: chiede solo di poter fare il suo lavoro. Chiediamo al Governo di smettere di considerarla un capitolo di spesa e iniziare finalmente a riconoscerla come un investimento strategico per il futuro del Paese” – ha affermato Giuseppe D’Aprile, intervenendo al sit-in di piazza Vidoni organizzato da Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams e Anief, una manifestazione per chiedere modifiche alla legge di bilancio 2026 – che oggi ha sottolineato il Segretario generale della Uil Scuola Rua – non assicura risorse adeguate né al personale né al funzionamento delle scuole. Siamo in piazza perché la scuola non può più aspettare. Vanno rimossi i vincoli di bilancio che la tengono bloccata, ha dichiarato D’Aprile. La manovra presenta diverse questioni aperte: taglia posti per i docenti e per il personale ATA, nonostante la necessità di organici aggiuntivi; obbliga i dirigenti a coprire internamente le supplenze brevi fino a dieci giorni con personale interno. Una misura che non introduce novità, ma segue la solita logica del risparmio e non prevede risorse strutturali per il rinnovo contrattuale 2025/27”.
“Chiediamo investimenti – ha sottolineato il Segretario – risorse aggiuntive e strutturali per i prossimi rinnovi contrattuali, valorizzazione economica del personale, finanziamento della carta docente per tutti i precari, soluzione sul fronte buoni pasto, superamento delle disparità normative tra personale di ruolo e a tempo determinato. Non servono slogan politici, servono scelte concrete. Ora non ci fermiamo. Continueremo il confronto con il Governo per ottenere ulteriori risorse già nella legge di bilancio 2026. La scuola è una responsabilità nazionale, non un costo da contenere. È tempo che il Paese la tratti come tale” – ha concluso D’Aprile.




