Lo scorso 14 novembre si è tenuto presso il Teatro Sant’Agostino di Antrodoco un incontro tra i cittadini e le Forze dell’Ordine dedicato al fenomeno delle truffe, intitolato “Truffe: come riconoscerle e difendersi”. L’incontro, alla presenza del Prefetto di Rieti, Pinuccia Niglio, e del Sindaco di Antrodoco, Alberto Guerrieri, ha fatto seguito al primo appuntamento dedicato alla medesima tematica, svoltosi con successo presso la Prefettura di Rieti lo scorso 7 novembre.
Entrambe le iniziative sono state volute e promosse dalla Prefettura di Rieti per favorire quanto più possibile una informazione completa sulle fattispecie di truffe più diffuse al fine di evitarle adottando il comportamento più corretto per difendersi. Ciascuno dei relatori ha approfondito le diverse tecniche usate dai malviventi.
In particolare, il dott. Antonio Maresi per la Commissione regionale dell’Associazione Bancaria Italiana ed il Sostituto Commissario Alessandra Ciulla della Polizia di Stato di Rieti hanno illustrato le truffe perpetrate senza che vi sia il contatto fisico tra truffato e truffatore: le frodi informatiche, il furto di identità on line, le truffe sulle piattaforme e-commerce, le truffe nella compravendita su internet di strumenti finanziari fino alle più odiose tra le truffe: le truffe sentimentali ove c’è il coinvolgimento nel tempo dei sentimenti più intimi della persona.
Il Capitano Toni Bocchino del Comando provinciale dei Carabinieri di Rieti ha invece trattato delle c.d. truffe “porta a porta”, sottolineando in particolare che nessun pubblico ufficiale può presentarsi a casa per chiedere denaro per qualsivoglia motivo. Il Sottotenente Giorgio Mattiaccio della Tenenza della Guardia di Finanza di Antrodoco ha dissuaso dall’acquisto di merci contraffatte in cui è sanzionabile anche l’acquirente ed ha illustrato le più comuni truffe assicurative e le frodi sulle forniture di carburanti.
Infine, la psicologa Martina Di Marco, che opera nell’ambito del progetto “Zero Inganni”, che il Comune di Rieti, nel portare un punto di vista differente sul fenomeno, ha sottolineato come non deve esserci disagio o vergogna nel denunciare di essere stati truffati perché tutti siamo potenzialmente vittime di truffa, tutti infatti indipendentemente dal grado di istruzione esperienza o dall’età possiamo trovarci in un momento di fragilità tanto da cadere nell’inganno di criminali odiosi.


