“Il Comune di Casperia ha trasferito la gestione del servizio idrico integrato con un atto illegittimo, è quanto denunciano i consiglieri di Minoranza, Marco Cossu e Stefano Petrocchi. Il 17 ottobre il consiglio comunale ha deliberato di procedere alla chiusura del consorzio Media Sabina e far gestire acquedotti e fognature alla società Acqua pubblica Sabina dal 1 gennaio 2026. Stesso copione in tutti i Comuni soci del consorzio, dieci in tutto: Casperia, Configni, Cottanello, Montasola, Montebuono, Poggio Catino, Roccantica, Selci, Torri in Sabina, Vacone. Che cosa è successo a Casperia? Durante la seduta, la proposta depositata al momento della convocazione del consiglio è stata sostituita da un’altra con una mozione urgente presentata dal vicesindaco Francesco Petruccioli.
I consiglieri di Minoranza si sono astenuti nella votazione contestando che mai, fino ad ora, una proposta di deliberazione consiliare era stata introdotta nel corso di una seduta. Inoltre il trasferimento della gestione del servizio idrico integrato era stato già deciso ufficialmente il 15 marzo, quando il sindaco Giancarlo Sileri ha espresso il proprio voto favorevole all’assemblea dei soci del consorzio, decisione giunta al vaglio del consiglio comunale dopo sette mesi. Cossu e Petrocchi si sono rivolti alla prefettura e all’ATO 3 per segnalare che la deliberazione del consiglio comunale di Casperia è stata approvata in violazione del regolamento per funzionamento del consiglio comunale, pertanto risulta annullabile. Infatti il regolamento comunale non prevede che si possa procedere con una mozione urgente, anzi: vieta espressamente che una proposta possa essere ammessa all’ordine del giorno se non depositata almeno ventiquattro ore prima della seduta. Da qui deriva l’illegittimità della deliberazione approvata dal gruppo di maggioranza su proposta di Petruccioli”.
Così nella nota i consiglieri di Minoranza, Cossu e Petrocchi