Lo avevamo detto fin dall’inizio, ora lo conferma anche il Consiglio di Stato: il Piano Quadro per l’area di Porrara non era un vero strumento urbanistico, ma solo un documento vuoto senza nessun dettaglio, nessun piano finanziario, nessuna valutazione ambientale. Una sentenza ha infatti annullato un permesso a costruire rilasciato dal Comune basato proprio su quel piano, dichiarandolo illegittimo. Ma soprattutto ha detto chiaramente che quel Piano Quadro, ideato dalla Giunta Cicchetti e portato avanti dal sindaco Sinibaldi, non serve a nulla per attuare il Piano Regolatore. Una bocciatura netta, che travolge anni di propaganda e cocciutaggine politica.
Eppure, tutto il centrosinistra aveva sollevato dubbi fin dall’inizio: con interpellanze, atti formali, proposte alternative in grado di offrire una equilibrata pianificazione di un pezzo importante del proprio tessuto urbano. Ma tutto è stato ignorato con ostinazione e arroganza. Il risultato? I proprietari delle aree restano fermi, ostaggio di promesse mancate. I cittadini scoprono di essere stati presi in giro per anni da una classe politica che ha operato con una incompetenza allarmante preferendo l’ostinazione all’ascolto, l’improvvisazione alla pianificazione. I tecnici comunali vengono lasciati soli a reggere il peso di errori politici, condannando tutti noi ad assistere alla pantomima dello scaricabarile delle responsabilità.
Per avere chiarezza dei comportamenti dell’amministrazione e le future ripercussioni su un quadrante così importante per la città, martedì 14 ottobre alle 16.30 è stata convocata una Commissione Garanzia e Controllo. La Commissione, che mira a verificare il corretto funzionamento dell’amministrazione, cercherà di indagare le motivazioni che hanno portato al rilascio del permesso a costruire sorretto dalla convenzione deliberata dalla Giunta (Delibera di Giunta comunale n.81 nel 25 maggio 2023) che evidenzia chiare responsabilità politiche. Da anni denunciamo la mancanza di una qualsiasi visione urbanistica della città: manca infatti la volontà politica di avviare un nuovo Piano Regolatore Generale (come chiediamo da oramai 10 anni) applicando correttamente nell’attesa l’attuale piano vigente, manca una strategia seria per la rigenerazione urbana, che eviti di continuare a costruire “a casaccio”, con buona pace dei cittadini che ambiscono ad uno sviluppo ordinato e sostenibile della nostra Città”. Il Partito Democratico Città di Rieti