Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha ufficialmente riconosciuto il Consorzio di tutela del Cesanese di Olevano Romano DOP. Il nuovo organismo avrà il compito di tutelare e promuovere la denominazione, garantire corrette informazioni ai consumatori e vigilare sulla qualità della produzione. L’incarico ha una durata triennale e potrà essere sospeso o revocato nel caso vengano meno i requisiti richiesti dalla normativa. Questo passo si inserisce nel più ampio percorso di rafforzamento della filiera vitivinicola del Lazio, che oggi annovera tre DOCG (Cesanese del Piglio, Frascati, Cannellino di Frascati), numerose DOC e IGT e un patrimonio di vitigni autoctoni sempre più apprezzati anche a livello internazionale. Il Cesanese di Olevano Romano DOP, coltivato nelle aree collinari a sud-est di Roma, rappresenta una delle espressioni più autentiche del vitigno Cesanese e un simbolo della viticoltura regionale. Il nuovo consorzio diventa così una leva fondamentale per sostenere le aziende locali, aumentare la competitività e rendere più riconoscibile il vino e il territorio di riferimento.
Dal canto suo, Arsial ha seguito il percorso sin dalle fasi preliminari, fornendo supporto tecnico per la stesura dello statuto e dell’atto costitutivo e curando i rapporti con il Masaf durante l’iter istruttorio. Il risultato è la nascita di un organismo che non solo tutela, ma diventa punto di riferimento istituzionale e di filiera, valorizzando in modo strutturato il patrimonio vitivinicolo legato al Cesanese di Olevano Romano.
“L’istituzione del Consorzio di tutela del Cesanese di Olevano Romano rappresenta un passo decisivo per la nostra vitivinicoltura e per il rafforzamento dell’identità agricola del Lazio. È il frutto di un lavoro sinergico tra istituzioni, produttori e territorio. Questo nuovo soggetto sarà determinante per promuovere qualità, trasparenza e competitività, sostenendo le aziende locali e contribuendo alla crescita economica e culturale dell’intera area”. Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura, alla Sovranità Alimentare e al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini.
“Si tratta di un traguardo che premia l’impegno dei produttori e conferma la centralità del Cesanese come vitigno identitario del Lazio Oggi il “Vigneto Lazio” è capace di generare più di 230 milioni di euro di valore annuo, con un export in costante crescita. La presenza di tante denominazioni, non tutte pienamente rivendicate, richiede però un percorso di razionalizzazione, per concentrare gli sforzi sulle realtà più vitali e rendere più efficace la promozione. In questo scenario, il nuovo consorzio (che si aggiunge agli altri sei già riconosciuti e attivi nella nostra Regione) rappresenta una buona notizia per l’intero comparto: uno strumento concreto per rafforzare la competitività delle aziende, accrescere la visibilità del Cesanese di Olevano Romano e portare il vino laziale sempre più in alto, in Italia e nel mondo” – commenta il presidente di Arsial, Massimiliano Raffa.