A dodici ore dall’oro mondiale di Tokyo (Giappone) nel Salto in Lungo con la misura di 8,39 la stampa italiana inneggia al nostro Campione, Mattia Furlani, il Campione di tutti, di un intero movimento che attrae sempre di più. Dopo il bronzo olimpico adesso questo pesantissimo oro mondiale, che porta definitivamente Mattia nella élite della atletica. Massimo Gramellini, nella rubrica che cura sul Corriere della Sera, scrive di Mattia Furlani, della famiglia che lo segue e sostiene da sempre ed in special modo scrive di mamma Kathy, titolo? “Mamma che salto”.
La Gazzetta dello Sport titola invece: “L’oro di Furlani, la furia tranquilla di un predestinato” a firma di Paolo Marabini: “…quello che il figlio d’arte cresciuto a pane e salti ha fatto ieri sulla pedana di Tokyo, entra di diritto tra le più stupefacenti imprese dello sport italiano…”
Non da meno Il Post, con l’articolo di Gianluca Cedolin che titola: “Per vincere i Mondiali, Mattia Furlani ha fatto due passi in più”, scrivendo: “Nella storia solo quattordici atlete e atleti italiani hanno vinto una medaglia d’oro ai Mondiali di atletica leggera. L’ultimo in ordine di tempo, e il più giovane tra loro, è il ventenne Mattia Furlani, che mercoledì ha vinto la gara di salto in lungo con un salto da 8,39 metri, superando di 5 centimetri il giamaicano Tajay Gayle e di 6 il cinese Shi Yuhao”.
La Repubblica con il pezzo di Mattia Chiusano elogia la famiglia Furlani e titola: “Di madre in figlio, Non solo Furlani, a Tokyo è un Mondiale per famiglie” e scrive: “…Battocletti, Iapichino, Fantini, Tortu, un tempo i Tamberi: nell’atletica sono molti i casi in cui la passione si trasmette da padri e madri che diventano allenatori, a figli che seguono alla lettera gli insegnamenti della famiglia…”
La Stampa titola invece: “Furlani oro mondiale nel salto in lungo: vince con 8,39 metri. Le lacrime e il grazie alla mamma: “Magico”. la giornalista Giulia Zonca che scrive: “Ventiquattro anni dopo Fiona May, l’Italia torna in cima al mondo con un talento evidente, con uno degli italiani (e ormai sono diversi) che ci dicono quanto questa generazione sia pronta per essere subito al vertice.
Il Messaggero nazionale titola: “Ora Spiderman viene da Rieti” a firma di Piero Mei che scrive: “…È il più giovane italiano campione del mondo in atletica leggera. È il più giovane cittadino del mondo campione nella storia iridata del salto in lungo, più giovane di Carl Lewis quando vinse il suo primo (che era il primo mai disputato) e di Mike Powell quando nel 1991 saltò 8,95 che è ancora il Record….”




