Il 18 giugno scorso si è svolta presso l’area addestrativa NUBICH della Scuola Interforze per la Difesa NBC una esercitazione per testare la risposta emergenziale in caso di attacco di tipo Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico. L’esercitazione ha simulato un attentato di matrice terroristica con rilascio di una sostanza pericolosa all’interno del Teatro Flavio Vespasiano di Rieti nel corso di un evento culturale dedicato a “Rieti città della cultura 2026”. Gli obiettivi alla base della simulazione sono stati quelli di valutare la tempestività e l’idoneità delle azioni previste e la capacità di coordinamento delle squadre di emergenza e delle forze impiegate.
Le attività, iniziate alle ore 8:30 e concluse alle 13:30, hanno visto la partecipazione di oltre 70 unità, coordinate dalla Prefettura tramite il Comitato Provinciale di Difesa Civile, provenienti da diverse Istituzioni ed Enti, tra cui Vigili del Fuoco, cui è stata affidata la Direzione Tecnica dei soccorsi, ARES 118, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Polizia Stradale, Polizia Provinciale, Polizia Municipale, ASL, Croce Rossa Italiana e ARPA. Tutti gli attori in gioco hanno operato congiuntamente definendo il perimetro dell’area contaminata, cinturando la zona interdetta tramite pattuglie delle Forze dell’Ordine opportunamente equipaggiate con dispositivi di protezione, ed infine prestando soccorso a circa 30 spettatori figuranti coinvolti nell’attacco.
Durante lo scenario simulato sono state affrontate diverse sfide, come ad esempio la messa in sicurezza dell’area, l’identificazione della sostanza sconosciuta, accertata essere iprite gas nervino, tramite strumenti rilevatori e verificando gli effetti sulla pelle dei figuranti feriti, la valutazione dei rischi nella decisione sull’ingresso dei soccorsi all’interno del Teatro nonostante la possibile presenza di ulteriori ordigni esplosivi potenzialmente letali, la gestione delle persone contaminate e ferite, la verifica del tracciamento delle vittime dal punto di raccolta all’ingresso dell’ospedale e la comunicazione alla cittadinanza.
Sono state allestite nei tempi utili per un efficace soccorso unità di decontaminazione mobili, un centro di primo soccorso e un centro di comando avanzato, che ha agito in stretto contatto con il Comitato Provinciale di Difesa Civile, per garantire il coordinamento delle operazioni e una risposta integrata e tempestiva sul luogo dell’evento.
Un primo bilancio delle attività è stato effettuato, in fase di c.d. hot wash up, già alla fine dell’esercitazione. Seguirà una analisi dettagliata delle operazioni al fine di far emergere ulteriori profili di miglioramento, in vista della approvazione del nuovo Piano Provinciale di Difesa Civile, in aderenza con il vigente Piano nazionale per eventi con armi o agenti di tipo Biologico, Chimico, Radiologico e Nucleare. “Questa esercitazione rappresenta un importante passo nel rafforzamento della capacità di risposta a eventi NBCR” ha dichiarato il Prefetto di Rieti Pinuccia Niglio. “Grazie al supporto della Scuola NBC, abbiamo potuto effettuare uno stress test di maxi emergenza su scala reale che ci ha dato modo di testare sul campo tempi, ruoli e responsabilità.
All’esito della prova di simulazione possiamo dire di essere in grado di migliorare la nostra capacità di pianificazione, organizzazione e condotta in una emergenza NBCR con il perfezionamento delle procedure di attivazione del soccorso tra i diversi attori che intervengono direttamente sul luogo del disastro, nonché della capacità di allestimento di strutture necessarie al trattamento dei feriti (PMA e tenda di decontaminazione) e dell’efficacia del coordinamento delle operazioni di soccorso tra il sistema extra ed intraospedaliero. In accordo con la Direzione sanitaria dell’ASL di Rieti, in una successiva esercitazione “operations-based” in ambiente reale con un più ampio coinvolgimento di personale, di mezzi operativi e della popolazione, si potrà altresì valutare la risposta del Piano di Emergenza dell’Ospedale verificando l’affidabilità dei percorsi e delle procedure operative del PEIMAF (Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso Feriti) del presidio sanitario”.