Carlo Verdone entusiasma Rieti e i suoi fan pronti ad attenderlo in piazza Vittorio Emanuele II. Ospite del Rieti Sport Festival il regista, attore e sceneggiatore romano ha ripercorso alcune delle miriadi di tappe della lunga carriera cinematografica, oltre 47 anni di set, storie e personaggi. Durante la lunga intervista ha raccontato aneddoti e ricordi. Al termine della intervista Carlo Verdone ha ricevuto il suo secondo Premio Rieti Sport Festival. Di seguito alcuni stralci:
“Grazie Rieti, sono venuto qui al Festival nove anni fa e ritorno oggi nel vostro decennale. Rieti mi ha portato fortuna perché ho continuato a lavorare e continuerò a farlo finché ne avrò forza”.
“Eravamo troppo diversi nel nostro mondo cinematografico io, Troisi, Nuti, Benigni, avevamo tempi differenti. Ne a me nè a Troisi, ad esempio, è venuto mai in mente di fare una cosa insieme, ma siamo rimasti ugualmente amici”.
“Nella mia carriera (47 anni di cinema) ho girato davvero tante ore, non so più nemmeno quante”.
“Il folm ‘Manuale d’Amore’ di Giovanni Verpnesi aveva molti momenti che donavano risate agli spettatori”.
“Ho scelto tante matrone trasteverine, personaggi di Trastevere, non avevano paura di niente, raccontavano se stessi”.
“‘Posti in piedi in Paradiso’ mi ha dato tante soddisfazioni anche se al cinema lo avete visto di meno perché va molto sulle piattaforme di streaming. Oggi quando faccio un film li imposto sempre in una maniera corale e con tanti giovani. Loro mi danno tanta forza, adrenalina, io a loro do la mia esperienza. Ho fatto tanti film da solo, adesso è tempo di fare film corali”.
“Gianluca Farinelli della Cineteca di Bologna giovedì 5 giugno è venuto a Roma per farmi vedete il restauro del mio film ‘Un sacco bello’. Tutto digitalizzato, rimesso a nuovo, e vedetr questo film rigenerato me lo ha fatto sentire come un film di oggi. Torna con una nuova luce”.