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lunedì 15 Settembre 2025
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Ieri al Terminillo la "Giornata della riconoscenza"

Nell’ambito dei festeggiamenti del 50esimo anniversario della consacrazione del Tempio votivo dedicato a San Francesco Patrono d’Italia, si è vissuta la giornata della riconoscenza.
Riconoscenza agli operai che hanno lavorato nel cantiere della costruzione del Tempio terminillese (1949-1964), ai quali è stato consegnato un diploma di benemerenza, nella consapevolezza che le grandi opere progettate e sostenute da grandi uomini, sono state realizzate con la fatica, il sudore, la tenacia di uomini semplici, ma laboriosi, il cui nome non finirà mai sui libri di storia o sulle cronache ufficiali. Il diploma scritto e firmato dal parroco è stato consegnato ai lavoratori che si è riusciti a reperite, da S.E. il prefetto di Rieti Dott.sa Chiara Marolla.
Riconoscenza anche a Padre Riziero Lanfaloni, primo parroco di Terminillo è ideatore e tenace fautore del “templum pacis”. Il signor Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, ha scoperto la targa con la quale il piazzale antistante il Tempio di Terminillo viene intitolato a Padre Riziero.
La duplice cerimonia è stata incorniciata dalla proiezione di un filmato d’epoca con riprese dei lavori del cantiere dell’erigendo tempio in onore di San Francesco e da un memorabile concerto d’organo del maestro Luca di Donato, il quale, improvvisando ha commentato con sensibilità e maestria il cantico delle creature che Francesco, ormai quasi cieco, ha lasciato all’umanità come un inno di incomparabile bellezza letteraria e profondissimo spirito religioso.
Significativo il concorso di popolo che ha riempito prima il salone parrocchiale, che il 22 agosto sarà ufficialmente intitolato all’on. Filippo Micheli, uno dei più convinti sostenitori e benefattori di P. Riziero, poi ha affollato il piazzale della chiesa e infine si è riversata il chiesa per ascoltare dalle labbra della prof. Manuela Marinelli l’illustrazione dei manufatti artistici che impreziosiscono la chiesa di Terminillo che già, solo dal punto di vista architettonico, è tra le chiese moderne, un’aula liturgica di rara bellezza, capace di mediare con garbo e finezza il senso del sacro.
Attenzione e commozione da parte di tutti, autorità militari e civili, tra cui i sindaci il cui territorio insiste sul Terminillo, paesani e turisti, i familiari di padre Riziero, parenti ed amici degli operai cui è stato dato il giusto riconoscimento, tutti si sono raccolti per offrire il loro tributo di riconoscenza a uomini la cui intraprendenza, la cui passione e la cui fatica hanno lasciato un segno tangibile di cui oggi tutti dalle vette del centro d’Italia giustamente possono andar fieri.

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