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Record di presenze a Fara in Sabina per la Giornata delle Dimore Storiche 2024

Ieri, domenica 26 maggio, in occasione della Giornata Nazionale delle Dimore Storiche Italiane (giunta quest’anno alla XIV edizione) anche diversi gioielli del patrimonio storico locale hanno aperto le proprie porte ai visitatori. Nel cuore del borgo medievale di Fara in Sabina, ad esempio, si trova il suggestivo Palazzo Martini: si tratta di un’antica dimora nobiliare del XV secolo che, nonostante sia stato restaurato, conserva moltissimi resti di affreschi, soffitti a cassettoni, le grotte in pietra e l’antico refettorio con volte a crociera.

Un edificio che racchiude in sé anni di storia, arte e cultura e che non smette di affascinare. Ieri, infatti, oltre 150 persone hanno scelto di visitare le sale di questa dimora storica registrando un grande successo di presenze: più di ogni altro anno. Parallelamente, anche il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina, con i preziosi reperti riguardanti la civiltà dei Sabini, ha registrato una grande affluenza di presenza con oltre 30 visitatori. Una giornata, dunque, all’insegna della scoperta del ricco patrimonio artistico e culturale di questo territorio che dimostra quanto le persone siano curiose di approfondire la conoscenza della storia locale, nonché conoscere i segreti e i misteri che caratterizzano il singolare borgo di Fara.

IL MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è uno dei punti di riferimento per la conoscenza della civiltà dei Sabini, in quanto conserva i materiali provenienti dai due centri più importanti della Sabina Tiberina: Cures ed Eretum. Allestito a partire dal 2001 all’interno del rinascimentale Palazzo Brancaleoni (sito in piazza del Duomo) ha visto, nel corso degli anni, le sue collezioni ampliarsi, grazie agli scavi effettuati con regolarità proprio a Cures ed Eretum. Il cospicuo aumento del numero dei materiali ha reso necessario nel corso del tempo l’allestimento di nuove sale: la sala della Scrittura, interamente dedicata al cippo inscritto ritrovato nel greto del Fiume Farfa, e la sala dedicata alla Tomba XXXVI di Colle del Forno. Inoltre, a partire da domenica 17 marzo tutti hanno la possibilità ammirare i reperti della nuova sala museale inaugurata il 16 marzo: ovvero la sala dedicata al prezioso corredo funerario della Tomba XI della Necropoli di Colle del Forno, insieme al celebre Carro del Principe di Eretum

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