Visita allo studio d’arte di Roberto Massucci e Vittorio Fava a Poggio Nativo

Una piacevolissima e importante realtà artistica nel centro storico di Poggio Nativo con gli studi aperti di Roberto Massucci e Vittorio Fava che testimoniano i loro talenti artistici con linguaggi diversi ma con un unico filo conduttore che è quella della continua ricerca nel mondo sconfinato della creatività.

Gianni Turina, pittore e amico da anni di Massucci ha voluto omaggiare con una sua visita i due artisti testimoniando un particolare apprezzamento per le opere esposte e per la lunga esperienza maturata con passione e competenza sia nel linguaggio che nella tecnica. Le opere di Roberto Massucci, dai cavalli ai ritratti, ai paesaggi sabini raccontano la vita di un personaggio estroverso, libero nel pensiero e fortemente legato alle sue origini. Nel parlare con lui si percepisce passione e cultura ma anche uno spirito schietto e generoso che viene espresso attraverso pennellate e spatolate spontanee e vibranti.

A fianco del suo studio quello di Vittorio Fava, che rappresenta un’opera unica dove anche l’intonaco è parte integrante delle molteplici produzioni che spiccano all’interno. Colpiscono i suoi libri d’artista con solide radici che affondano nella sua storia creativa, storia nata negli anni sessanta nell’ambito della pittura e col tempo approdata al polimaterismo, scaturito da un vero e proprio irrefrenabile richiamo per il passato e la memoria. All’ingresso spicca un suo mobile con 10 cassettini con storie femminili dal titolo Mnemosine/mobile onirico.

All’interno di questi straordinari contenitori d’arte le opere di Roberta Massucci realizzate con capacità tecnica ed espressiva e frutto delle frequentazioni di importanti artisti. I cavalli sono i suoi soggetti preferiti resi vigorosi e rampanti dalle pennellate decise e tonali che danno il senso della forza di emergere da un ambiente difficile. Un patrimonio culturale quello degli studi aperti di Roberto Massucci, di Roberta e di Vittorio Fava che meriterebbe un’attenzione particolare anche da parte delle istituzioni che in alcuni casi hanno difficoltà a comprenderne l’importanza.