Consiglio comunale unanime nell’approvazione del punto all’ordine del giorno presentato dalla maggioranza del sindaco Petrangeli e illustrato alla sala gremita di cittadini, rappresentanti delle associazioni e sindacati, dal consigliere Enrico Zepponi.
“La politica sanitaria posta in essere dalla giunta regionale – si legge nell’ordine del giorno – si poneva un duplice obiettivo. Da un lato la riorganizzazione della rete ospedaliera, partendo dalla constatazione che nel Lazio c’era ‘troppo ospedale e poco territorio’, che doveva andare nella prospettiva di un maggiore sviluppo della medicina sul territorio, con un forte potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare e la riconversione di strutture e posti letto che già da tempo risultavano non funzionali. In sanità, infatti si diceva, “è anche la quantità di volume di prestazioni a fare la qualità. In molti piccoli ospedali questi volumi sono così bassi che non solo rendono il servizio inappropriato, ma anche poco sicuro.
Oggi possiamo dire che, per quanto riguarda il nostro territorio, non uno di questi obiettivi è stato raggiunto. I cittadini, al fine di ottenere una prestazione sanitaria sono costretti a percorrere decine e decine di Km per ore e ore di viaggio a causa della particolare orografia del territorio regionale e di una viabilità non certo tra le migliori. Le Macroaree lasciano in realtà le cose come stanno, penalizzano le province, cristallizzando l’offerta sanitaria e mantenendo inalterato lo squilibrio esistente tra Roma e le altre città della Regione, Rieti compresa.
Peraltro, in contrasto con svariate dichiarazioni di riequilibrio dei servizi logistici, funzionali ai trasporti di emergenza e di alta specialità, non si è osservato alcun potenziamento dell’elisoccorso (piazzole di atterraggio), ovvero dei punti d’intervento dell’ARES 118.
In più, il Decreto 80 del 30 Settembre 2010 risulta applicato, nella Provincia di Rieti, soltanto per la parte vessatoria che ha ad esempio imposto la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Marini di Magliano Sabina, mentre risulta ancora del tutto inapplicato per la parte che avrebbe invece dovuto potenziare il PO “S.Camillo dè Lellis” di Rieti, unico ospedale della provincia. Il nostro territorio quindi, unico dell’intera Regione, ne risulta doppiamente penalizzato.
L’assenza di Nobili, Cicchetti, Gatti e Perilli è stata giustificata dal presidente del consiglio, Gianpiero Marroni, che avrebbe avvisato i consiglieri con un ritardo tale (Cicchetti solo un’ora prima) da impedire ai rappresentanti politici di disdire impegni presi precedentemente.