LO SMEMBRAMENTO DELLA SACCHETTI SASSETTI POTREBBE ESSERE UNA SOLUZIONE PEGGIORE DEL MALE

Aula scolastica

Il dirigente scolastico, i docenti, il personale ATA, le famiglie dell’I.C. “Sacchetti Sassetti”, in merito al piano di dimensionamento della rete scolastica cittadina approvato dalla Regione Lazio, ritengono che il previsto smembramento della scuola media “Sacchetti Sassetti”, oltre a rappresentare un colpo mortale inferto a un’istituzione formativa storica e prestigiosa, finisca per rappresentare una soluzione peggiore del male:

1. innanzitutto i numeri: 150 alunni al “Marconi”, 159 al nascente I.C. di Villa Reatina. Non si comprende per quale magia e da quale cilindro siano venuti fuori. Forse agli estensori della delibera non è venuto in mente che gli alunni delle attuali classi terze, nel prossimo anno, frequenteranno un qualche istituto superiore e non già un quarto anno di scuola media.

2. Date le preoccupazioni dei genitori relativamente alla futura esistenza e all’assetto possibile dei nuovi istituti, acuite, moltiplicate e deformate dal dissennato rincorrersi di voci,  a metà strada tra articoli di giornale e parole in libertà, di politici, sindacalisti e dirigenti scolastici, su chiusure, trasferimenti, smembramenti di classi, pericoli sismici  e quant’altro, è piuttosto improbabile che i circa 120 alunni delle attuali classi terze  possano essere rimpiazzati da un numero pari di nuovi iscritti in prima media. A causa di molteplici fattori (voci di chiusura e/o trasferimento, progressivo spopolamento del centro storico ecc.) le iscrizioni all’I.C. “A. Sacchetti Sassetti” hanno fatto registrare, in questi ultimi anni, un trend negativo, certamente non invertibile alla luce del caos di questi giorni. Qualunque genitore poco edotto degli affari di scuola preferirebbe, per i propri figli, una istituzione  stabile e con un sicuro avvenire.

3. Dalle dichiarazioni spesso cangianti e ambigue di alcuni politici parrebbe che la nuova scuola media sia destinata a perpetuare la sua presenza fisica nell’edificio che oggi ospita l’ormai ex I.C. “Sacchetti Sassetti”. Una scuola formata da 3 o, al massimo, 4 sezioni, gestita “in condominio” da due istituti diversi: Marconi e Villa Reatina, i quali si spartiranno le spoglie, davvero misere, di quello che resterà della Sacchetti Sassetti. Chi ha pensato una tale soluzione forse non sa che il vero dimensionamento lo fanno i genitori e non la Regione, la quale non può impedire a chicchessia di iscrivere il proprio figli  a una scuola piuttosto che a un’altra. E di sicuro una scuola che presenta un assetto improntato alla stabilità è maggiormente appetibile rispetto a un’altra sulla quale aleggiano ombre di chiusura e di organici “mutanti”.

4. I consiglieri e gli assessori deliberanti sanno (forse) che, in una scuola media, l’organico diventa stabile solo se sono presenti almeno 3 sezioni (9 classi). Bene, la ripartizione delle classi (appena sufficienti a garantire un organico minimamente stabile a un solo istituto), tra due istituti avrà come inevitabile conseguenza la formazione di due diversi organici sottodimensionati e perciò instabili. La stabilità degli organici, che significa continuità didattica e lavorativa, viene gratuitamente e immotivatamente vanificata nel nome di imperscrutabili alchimie aritmetiche, il cui senso recondito è noto solo alle menti che hanno partorito un simile piano.

 Alla luce delle considerazioni sopra espresse, I docenti, le famiglie,il personale ATA e il dirigente scolastico chiedono:
– che la Regione torni al vecchio piano di dimensionamenteo (per intenderci, quello presentato congiuntamente da Comune e
  Provincia), il quale, pur non essendo la migliore delle soluzioni possibili, presenta quantomeno qualche barlume di razionalità;
– che, in alternativa Comune e Provincia impugnino la delibera della Giunta Regionale dinanzi al T.A.R.