Le partecipanti, tutte molto puntuali, avevano adocchiato nei momenti precedenti al fischio d’inizio i capi di loro gradimento e una volta cominciato ufficialmente lo swap, con fare deciso, ma anche con grande complicità, hanno dato vita ad uno shopping serrato. Il tempo restante è trascorso tra prove d’abito, chiacchiere, risate ed un gustoso aperitivo.
Lo swap (baratto) è difatti una pratica molto apprezzata soprattutto perché permette di acquisire, in questo caso, abbigliamento femminile, senza l’incombere della preoccupazione del denaro, ma solo mettendo a disposizione delle altre partecipanti alcuni propri capi di vestiario dismessi ed ancora in ottimo stato.
“E’ entusiasmante la partecipazione con cui ci si dedica allo swap – dichiara Simona Santoprete, una delle organizzatrici – ed è bello vedere come abiti consegnati con noia dalle une facciano invece la felicità delle altre”.
“Non ci si scambiano solo abiti – prosegue l’altra organizzatrice Chiara Sansoni – anzi in queste occasioni nascono anche nuove amicizie e nuove idee”.
A quando il prossimo swap?
“Dopo quello sull’infanzia e quello per le donne – conclude la Sansoni – abbiamo in programma uno swap del giocattolo, ma per questa che sarà una festa speciale, attenderemo probabilmente l’inizio della primavera”.