Sapendo già da qualche ora dell’esistenza della nota stampa poi effettivamente diramata da Nome Officina Politica, replico ben volentieri ai suoi esponenti nella veste di chi può farlo da eletto con il consenso del popolo, a differenza di altri che non hanno avuto la stessa sorte elettorale. La vicenda che ha riguardato l’ing. Andrea Cecilia è ben diversa da quella che sta interessando il collega Evangelista. Quando siedevamo sui banchi dell’opposizione, come centrodestra, abbiamo chiesto le dimissioni dell’ing. Andrea Cecilia, Assessore all’Urbanistica della Giunta Petrangeli, perché “coimputato e rinviato a giudizio insieme ad altri soggetti accusati a vario titolo dei reati di abuso d’ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico”.
In quel caso la scelta dell’Assessore di fare un passo indietro fu doverosa. Il consigliere Evangelista, stimato professionista al pari dell’ing. Andrea Cecilia, invece, non ha al momento ricevuto alcun avviso di garanzia e dunque non sussiste alcuna ragione per cui debba dimettersi dallo scranno di Consigliere Comunale. I motivi di incompatibilità di un consigliere comunale sono ben scolpiti nel D. Lgs. 267/2000 (Testo Unico Enti Locali), quanto all’opportunità non saranno certo i pochi appartenenti all’Associazione che possono arrogarsi il diritto di declinarla. Il tentativo maldestro di accostare la vicenda del dott. Evangelista con le mie segnalazioni depositate in Procura riguardo presunte illegittimità che ho ravvisato nell’affidamento dei servizi alla società ASM fatte con ordinanze sindacali di proroga è stato demolito direttamente dagli estensori del comunicato stampa avendo essi stessi ammesso la mia assoluta linearità e coerenza. Stiano quindi tranquilli i rappresentanti di Nome Officina Politica perché la condotta mia personale e del Gruppo Civico che rappresento in Giunta insieme all’Assessore Mestichelli e dai colleghi Consiglieri è assolutamente trasparente e non è in alcun modo attaccabile”.
Così nella nota l’assessore al Bilancio del Comune di Rieti, Andrea Sebastiani